Anti-Social Music ‘Fracture: the music of Pat Muchmore’

(Innova 2010)

Il collettivo da camera di New York, che comprende tra gli altri membri di The Hold Steady, Balkan Beatbox, Asphalt Orchestra, World/Inferno Friendship Society, Beauty Pill, Gutbucket, Mohair Time Warp, dichiaratamente punk nel nome, nella filosofia e negli intenti, si unisce per registare in questo album la musica del compositore multistrumentista (violoncello, trombone, pianoforte) Pat Muchmore. Non nuovi alla frequentazione con il compositore – ne avevano registrato il brano Fracture II nel loro album ‘…Sings the great American Songsbook’ – si ributtano in questo magma sonoro ridando vita alla scrittura di Muchmore. Con brani dai titoli che sembrano essere la bella copia di quelli di Anthony Braxton, praticamente illeggibili, la musica, dissonante, urticante, suonata in maniera superba, ad un primo ascolto colpisce fisicamente l’ascoltatore buttandolo a terra svenuto. Dopo essersi ripreso e aver inavvertitamente premuto di nuovo play sul lettore, un altro colpo vibrato a tutto pentagramma dona la visione alle sue povere orecchie frastornate e deturpate. Una visione che incredibilmente piace, che non annoia, anzi! Sembra impossibile ma è chiaro che il collettivo sa suonare, sa osare e disturbare, ma senza eccedere e strafare al punto da invogliare chi ascolta a gettare il cd dalla finestra. Anzi dal magma cacofonico escono delle strutture composite e autosufficienti, che si esplicano in brani strumentali ascoltabili ripetutamente per la gioia e il turbamento uditivo di chi si cimenta nell’impresa. Gli strumenti dialogano, si accapigliano, creano movimenti che si ritorcono su se stessi, svincolano, ma come per magia alla fine fanno riportare regolarmente i conti, concludendo i brani con eleganza senza sbavature e vicoli ciechi. In conclusione l’album piace, intriga e si rende una piacevole scoperta nel panorama musicale contemporaneo.

Voto: 8

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