Matt Weston ‘Seasick Blackout’

(7272Music 2009)

Del percussionista/batterista, manipolatore elettronico e
compositore, Matt Weston, avevamo precedentemente parlato, in
occasione dei due mini “Rashaya” e “Resistance
Cruisers”, del singolo “Holler”, e del lavoro
lungo, “Not To Be Taken Away”.
Quei lavori ci eran
piaciuti molto.
In bilico, fra l’assordante, ed un silenzio
organicamente reattivo.
Weston, in questo tre pollici, rende la
sua massiccia mistura, leggermente più disponibile al dialogo
(ascolto non preoccupato…).
Tre brani tre, fatti di battiti
acustici, destrutturazione elettronica ed attenzione estrema per i
riverberi ambientali.
You’re Not That’s Right apre, fra
simil trombe jazz/noir.
Dove l’evidenza del processo di mimesi
strumentale, è ineccepibilmente da applausi (potrebbero esser
sedie strusciate sul pavimento, ma credo si tratti di pelli e
metalli, fisicamente sollecitati).
I Just Saw Fog And Dust,
un’orda di ermellini squittenti alla carica ed un’anima che parla
lingua impro.
L’ambiente performativo occupato, costantemente
interrogato sul miglior ritorno acustico possibile (una costante, nel
lavoro di Weston).
This October, All October, s’avvita in
un numero, che alla sezione impro precedente, aggiunge, granulose e
crepitanti scapigliature kraut, con deriva lunga
nell’industrial/ambient (quella sporca; ma non fessa).
E pensa,
che ti ripensa, questi diciassette minuti, ti trovi a riascoltarli
più volte.
Praticamente da otto, il sette è
determinato unicamente dalla breve durata.
Invoglia, lusinga, e,
in qualche subdolo modo riesce anche ad esser attraente.
Mi
sbaglierò, ma da queste catastrofi acustiche, elettronicamente
alterate, potrebbe spuntar inaspettata, un’obliqua e arcigna, forma
canzone.
(Morbosamente) piacevole.

Voto: 7

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