Bear Claw ‘Slow speed: deep owls’

(Sick Room/5ive Roses 2007)

Eccoli gli squisiti frutti di tanto seminare del miglior rock indie Usa. Tanta coerenza, libertà artistica e soprattutto l’evitare per principio in maniera perentoria qualsiasi forma di compromesso con il mondo delle major da parte di gruppi come Shellac e Fugazi, ecco che poi stimola a continuare su questa strada gruppi come i Bear Claw. Questo trio, sembra scontato dirlo, ma è di Chicago, è formato dal cantante-batterista Scott Picco e dai due bassisti Rob Raspolich e Rich Fessler. Vi domanderete: ma come non c’è un chitarrista? No, guys, ma state tranquilli i bassi, oltre che pulsare, lanciano fendenti più taglienti e penetranti di sua maestà del noise Steve Albini.
Questo fantastico cd, scusate la mielosità, ma in questo caso me la voglio permettere, dato che il disco è assolutamente esaltante e non ha una sbavatura, è stato registrato proprio nello studio del chitarrista/cantante degli Shellac, l’Electrical studio, prodotto da quest’ultimo e masterizzato dal bassista degli Shellac Bob Weston. Effettivamente con queste credenziali come si poteva pensare che uscisse un prodotto a dir poco perfetto? Il noise chiaramente la fa da padrone, un noise spezzettato e urticante, teso e scivoloso, scandagliato, ma che lascia spazio anche a tonalità melodiche.
In pratica, per semplificarvi la cosa vi suggerisco di pensare ad un supergruppo formato da Shellac, Uzeda e Fugazi, li miscelate, ma non troppo ed ecco i Bear Claw.
Soffermarsi su un brano piuttosto che su un altro, sembrerebbe di fare un torto a quelli non citati, tuttavia mi soffermo soltanto sui nove minuti di Rudimentary understanding che è la summa di questo cd, dato che il trio affonda in maniera superlativo nell’esaltazione noise, in un orgia di rumori finali, talmente ben fatta, che non ti basta mai, la riascolti e la riascolti infinite volte…eccitandoti!

Voto: 10

Link correlati:www.sickroomrecords.com