HardcorePunk Haiku


'L'hardcore, diceva Confucio...

 

L’hardcore, diceva Confucio , va conosciuto fin dalle sue radici per essere capito bene, ed ecco quindi i 15 album hardcore più importanti degli anni ’80 opportunamente saggiati e gustati con la saggezza cinese.

 

The Adolescents – The Adolescents (1981 – Frontier)

 

I Hate Children la dice lunga sulla rabbia

Di questi pionieri di Los Angeles però

E’ l’unico album importante che hanno fatto

 

Articles Of Faith – In This Life (1988 – Lone Wolf)

 

Simpatici fratellini degli Husker Du

Vennero infatti prodotti da Bob Mould

E se non è garanzia di qualità questa

Bad Religion – Into The Unknown (1983 – Epitaph)

 

Non si piegavano certo alle regole del punk

Piuttosto cominciavano a scriverle

Sperimentale e rivoluzionario per l’epoca

Black Flag – Damaged (1981 – SST)

 

Inaugurarono così la loro etichetta

Uno dei pezzi migliori dell’hardcore antico

Documento dell’epoca che fu

 

The Circle Jerks – Golden Shower Of Hits (1986 – Rhino)

 

Con l’ex cantante dei Black Flag

Un veloce e breve best con i pezzi migliori

Stupidamente allegri però gran potenza

Dag Nasty – Can I Say (1986 – Dischord)

 

Un cantante abbastanza stonato

Ma un chitarrista con due palle fumanti

L’unico album da ricordare per loro

Dead Kennedys – Fresh Fruit For Rotting Vegetables (1980 – Alternative)

 

E arrivarono prima di tutti

Jello Biafra che sputacchia veleno qui e lì

Antiviolenza, antidestra, antitutto

Descendents – Milo Goes To College (1982 – SST)

 

Il punk disimpegnato al massimo splendore

Birra, problemi adolescenziali e ragazze

Con un po’ di punk-pop nel mezzo

Fugazi – 13 Songs (1990 – Dischord)

Chiude in bellezza il decennio

MacKaye e Picciotto in gran forma

E Waiting Room, mazza che canzone

 

Hüsker Dü – Zen Arcade (1984 – SST)

 

E chi ha detto che c’è solo rabbia

Nell’Hardcore Punk degli anni ’80?

Il trio di Minnesota al suo meglio

Meat Puppets – Meat Puppets II (1982 – SST)

 

Punk, country e una voce isterica

Canzoni che ancora resistono all’invecchiamento

Divertente e rumoroso, non chiedo di meglio

Minor Threat – Minor Threat (1984 – Dischord)

 

I trascorsi hardcore di Ian MacKaye

Fondamentali nella scena hardcore di Washington

E non scordiamo gli Embrace

The Misfits – Walk Among Us (1982 – Rhino)

 

Come dimenticarci gli zombie impazziti ?

Qui di politica non c’è niente, ci facciamo due risate

Mentre Danzig imperversa qui e lì

 

Sick Of It All – Blood, Sweat & No Tears (1989 – Combat)

 

Il simpatico quartetto di New York

Con le loro canzoni di trenta secondi e un minuto

Non si fermano davvero mai!

Suicidal Tendencies – Suicidal Tendencies (1983 – Epitaph)

 

I bei tempi dello skate-punk

Veloci, rumorosi e senza compromessi

Un po’ come lo erano tutti

Damiano Gerli