Egokid ‘The egotrip of the’

(Snowdonia 2003)

Odio fare la parte del giornalista… odio i giornalisti… mivi odio… perché oltretutto nel mio interpretare… non riesco più a voltarmi verso me, stesso, e dirmi “Fregato. Testa di cazzo! Eheh…”. La maggior parte delle volte non riesco più a farmi ridere, ne sorridere… la maggior parte!
Fortunatamente il mondo è fatto di eccezioni. C’è qualche volta… qualche volta che… Dio benedica le eccezioni… benedette benedette. In fondo non sono così intriso d’odio come potrebbe sembrare… in fondo in fondo… anche io.. ioioioioio… ho un cuore che non pompa solo alcol nelle vene… sangue e carne e fibre e altre stronzate che starebbero bene in una canzone di Emidio Clementi (dio ce ne scampi e liberi diodiodiodiodiomiddiomiddiomiddio brrrrrr mio dio). Insomma insomma, parlavo di ‘ste maledette eccezioni; sei li tranquillamente immerso nei tuoi ripugnanti rollii da malato di mente odiando il mondo e te stesso (ma che originalone), cerchi di farti spazio nel sozzume che invade la tua casa (senza accorgerti che anche tu ne fai parte), usi libri per sederti e cds per stappare bottiglie… insomma nel continuum delle solite azioni casuali che quotidianamente si impossessano della vita di chiunque c’è un attimo! Si, c’è un momento in cui un cd scivola nel lettore facendosi largo fra decine, centinaia (ohwohwohw una bella risata alla babbo natale ci vorrebbe proprio qui) ma che dico? …parecchi cd!! E avete capito già (vi conosco canaglie)… si continua in quello che si era affaccendati a fare (tirare catene chiodate al proprio gatto, spostare le casse del mini-stereo in posizione più consona, finire di schiacciare le mantidi religiose che sono scampate alla vostra ultima personificazione delle piaghe d’Egitto, ecc. ecc.) ma andando avanti si presta più attenzione. Ci si siede, non troppo comodi… non poco comodi… in una specie di stasi da critico. Il purgatorio!!Il nirvana del criticone : una sedia, lo stereo, una (ma è meglio abbondare trequattrocinquesei) birra? Gli Egokid!!!
Questa vi mancava vero?
Si ! Gli Egokid.
Li avevamo già conosciuti (Egokid “Sean Connery vs Man-Uro”) musicalmente, dal vivo, personalmente ecc. ecc. Poi… non è da tutti farsi ri-ascoltare come qualcuno che non si conosce. Mettere su il cd e dire “…chi sono questi?”. Per me è piacevolissimo, non voglio dire gratificante perché piomberei di nuovo nelle paranoie paragiornalistiche di cui sopra. E’ bello? Si… si potrebbe esser bello. Può esserlo, può esserlo, in fondo sono un ottimista. Bello.
Questo cd è bello! Un bel cd.
Prendete l’affermazione per quel che vuole essere comunque, non intendo corpi statuari immersi in colate di grasso lucente… ma… CAGATE PURE SULLE VOSTRE COPIE DI EL GUAPO E GIARDINI DI MIRO’… QUESTO SI QUESTO SI!
Dimenticate le promozioni primavera estate delle riviste che passano da riciclata a patinata per una volta, e affidatevi a qualcuno che parla con il fegato in mano. Fra Garlic, Grandaddy e Stereolab gli Egokid ci invitano nel loro mondo di cristalline melodie pop bordate di intemperanze giovanilistico rumoriste con aperture da psycho-shoegazers. Un invito da temere come quello dell’omone che ci offre caramelline o da auspicare come un tornado che ci porti via insieme alla Judy Garland del mago di Oz?
Scopritelo.
Un invidiabile padronanza del mezzo (sia per quel che riguarda suonoproduzione che per capacità compositiva) e ammiccamenti di vario tipo (pop, sex, bi…sex, no-sex, lounge, rock, scazzo libero e improv da giocatore di galaga) mi fanno propendere per una posizione fra lo sguardo rapito ammirato e il sogghigno piacevolmente autocompiacente.
Non hanno niente da invidiare gli Egokid a un qualsiasi gruppo che mensilmente ci vediamosentiamoleggiamo propinare dalla rivista di turno. Dalla bellissima apertura di Hetro Rero Homo Superior dilatazioni, delay e su e giù chitarristico (come se i Pavement non fossero più dei vecchietti), al raggiro lounge-indie IggyPoppiano di Belagente, transitando per la bossa-electro-fashion di Any 1000 Creatures (Prefab Sprout e Stereo Total passan per la mente). Kamomilla-W è un ottima ballads elettrico-stranita che apre ai successivi brani in odore di Canterbury-electro (se è mai esistita), pezzi dilatati in odore di psichedelia ed evoluzioni cervellotiche non dimentiche di solide basi pop-rock.
Da giocherellarci piacevolmente sulla punta del naso.
Ottimo!

Voto: 8

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