Maple – Zeidun ‘Oceane’

(Bcore 2002)

Gli Split Cds sono implicitamente armi a doppio taglio. Nascono per i motivi più diversi: spesso come esigenza pragmatica, a volte come volontà di unire le forze, altre come dichiarazione d’esistenza di una particolare scena musicale. Il risultato, nella maggior parte dei casi, si riduce ad un confronto a posteriori tra le bands coinvolte. Mi ritrovo ad essere felice del fatto che “Oceane” riesca in qualche modo a sfuggire alle dinamiche appena descritte. La Bcore appaia in questo caso due magnifiche bands che, oltre a dimostrare la freschezza e la variegata vitalità della scena emo-pop spagnola, riescono a sondare recessi sonori intimi e personali lasciando tali confronti agli inguaribili malati di superficialità. Seconda prova compositiva per entrambe le formazioni (vale la pena segnalare che il primo demo dei Maple verrrà presto ristampato dalla Underhill Records) e produzione affidata in entrambi i casi all’esperienza di Santi Garcia (Standstill, No More Lies, Half Foot Outside), i tratti in comune finiscono qui.
I Maple ci incantano letteralmente fin dalla Bitter Smell in apertura con linee vocali sghembe in puro Bjork style e arpeggi wave malinconicamente avvolgenti. Perfino nelle abbacinanti esplosioni d’energia chitarristica come quelle di I Saw Fire o Save Me il dato esistenziale non viene mai meno (una splendida shoegazing attitude della loro vocalist nell’unica traccia video presente nel Cd ne costituisce il corrispettivo visivo) Magnifici.
Il sound degli Zeidun è invece più diretto ed aggressivo, gli squarci melodici sono affidati per lo più a giri di chitarra elettroacustica sopra i quali irrompono pesantemente all’improvviso riconoscibili richiami a Cursive e Get Up Kids. Il loro ritratto più fedele è forse elargito dall’iniziale Lidé Misto Zisku! dato il suo perfetto equilibrio nel miscelare sapientemente dosi di punk, riffs emo-core e un’intensità vocale ora melodicamente pop ora ai limiti del brutale. Il resto delle canzoni sembrano precisazioni complementari a questa formula, come nel caso di The Girl from Mars o When the Madness dove la vena easy melodica oscilla pericolosamente verso perfetti brani pop.
Beh, arrivati a questo punto, restando come dicevo impossibili i confronti… non resta che la cara vecchia monetina… ops… ‘testa’… riascolterò i Maple.
Inutile dire che avrei vinto in entrambi i casi.

Voto: 8

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