(Da Vinci Jazz 2019)
Sassofonista la cui ricerca si colloca a metà strada tra i linguaggi del jazz e del folk mediterraneo, talvolta lambendo i territori della musica ambient più raffinata, Enzo Favata ci regala, in questa sua prima uscita discografica con la Da Vinci Jazz, otto magnifici brani, per la maggior parte a sua firma. Il perché Favata abbia deciso di intitolare la raccolta “songbook” ce lo chiarisce lui stesso nelle note di copertina: ciascuna delle suddette composizioni è animata infatti dal desiderio di raccontare storie, suggerire percorsi emotivi, evocare paesaggi mentali, per tramite di melodie che prendono per mano l’ascoltatore e lo trasportano al centro di queste storie, percorsi, paesaggi. La cantabilità delle linee melodiche intonate dal sax soprano e, in alcuni casi, dal clarinetto basso di Favata, si apre a momenti di improvvisazione che mai si allontanano dall’humus emotivo che si palesa sin dalle prime note di ogni brano, ma anzi ne amplificano la portata espressiva. In questo, Favata si avvale del contributo preziosissimo offerto dalle sinuose linee di basso di Salvatore Maiore, dal caloroso lirismo della chitarra elettrica di Marcello Peghin, e dai ritmi penetranti provenienti dalle percussioni suonate da UT Gandhi. Timbri e suoni che si accavallano e si fondono alla perfezione, frutto anche dell’affiatamento tra musicisti di grande livello che suonano insieme da diversi anni. Se, come suggerisce il titolo, questo è il primo capitolo del “libro di canzoni” del quartetto di Enzo Favata, c’è da augurarsi che il secondo non tardi molto ad arrivare.
Voto: 8
Filippo Focosi