Alessandra Novaga ‘I Should Have Been A Gardener’

(Die Schachtel 2020)

C’è la bellezza dell’oceano che urta la terra, il colore acceso dei fiori tutt’attorno, il bisbigliar continuo del vento nelle orecchie. Una vecchia casa vittoriana rianimata nel Kent, bianca ghiaia sparsa sotto le scarpe, che il mare lento ha accumulato nel tempo ed una centrale nucleare che rumina a poca distanza. C’è la bellezza ispida e involontaria della natura, che se ne sbatte della radiazione e della ruggine.
C’è il rumore del pensiero libero che scorre, del tempo adeguato per un’osservazione priva di sovrastrutture, c’è il Prospect Cottage che ospitò dal 1986 fino alla sua morte nel 1994 Derek Jarman, ci sono immagini da cercare e guardare, che dicono tutto e di fronte a cui, ogni parola si affloscia.
Resta solo il canto dell’anima diluito nel blu.
C’è ad un certo punto, il rischio che tutto questo sia messo in vendita, e parte una raccolta fondi per salvar la bellezza di questo sito (e ci si riesce), amorevolmente curato dal compagno di Jarman sino alla sua scomparsa nel 2018.
C’è un’insensibile, enorme, ottuso, stronzo oggi, che tutto vorrebbe mozzicare e sbrindellare.
C’è bellezza, ricerca, accoglienza e un’orizzonte da puntare, in tutto questo cangiante splendore rarefatto assemblato dalla Novaga.
Senza paura, accoglier la bellezza di tutto ciò che svanisce.
File Under: Sacred Music.

Voto: 8,5

Marco Carcasi

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