Mangiatutto “‘كل كل شيء’

(Burning Bungalow Records/Snowdonia Records/DreamnGorilla Records/Dotto Records/Scatti Vorticosi Records/Entes Anomicos 2019)

Accompagnata da una veste grafica prestigiosa, “more solito” della Snowdonia Records (una delle label coinvolte nella pubblicazione), l’opera del collettivo proteiforme e sfaccettato Mangiatutto ‒ progetto artistico di musicisti e non musicisti più/piuttosto che band vera e propria ‒ assomma suggestioni sonore diverse e variegate, rozzamente identificabili in ambito “art-wave” (i Vampire Weekend più Confusional Quartet più Denovo dell’iniziale Gelati).
L’ironia è il portato generale dei dodici brani (cfr- Ululoni anfibi o il Gigi Buffon indignato di Gigi), in un contesto canzonettistico piuttosto sbilenco (Alpenliebe): come se Enzo Jannacci fosse cresciuto musicalmente negli anni Ottanta e Novanta (Silvano). Non manca ai dodici/tredici pappatori savonesi brio “indie” (cfr. Suliman) e capacità di scrittura (Seduction, cantabile “d’acchiappo”), pur in presenza di una concettualizzazione alta certo non accostabile al pop radiofonico “tout court” (il Federico Fiumani scanzonato e sofisticato di Bove).
In un contesto internazionale, una pietra di paragone non peregrina potrebbe essere quella dei New Pornographers (il Dan Bejar ligure di Ceffi, la coralità di Massi).
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