Capitano Merletti ‘Shortwaves from the U.F.O Channel’

(Pipapop Records 2018)

Seguace convinto e soffuso sia dei Re della Convenienza (sin dal Morning Dream (Wintertime Love Version), condiviso creativamente con Rosita Kèss) che, in misura minore, dell’anima latina più sognante del Riccio di Poggio Bustone (Seagulls (Analogic Signals from the Sun)) e di quella maggiormente ardita del ragazzaccio della spiaggia Brian Wilson (God Sent Me a Letter (Ecstatic Version)), potremmo descrivere il veneziano Alessandro Antonel in arte Capitano Merletti come un organismo, non troppo geneticamente modificato, sintesi di cinquantanni di canzone e psichedelia (non si coverizza a caso Vasthi Bunyan – Rose Hip November – facendola diventare un incrocio tra Donovan ed Elliott Smith).
Van Dyke Parks collaborerebbe volentieri con lui (Terence (Black Hole Version), anche se bisogna sottolineare che già così “Shortwaves from the U.F.O Channel” è suonato e arrangiato benissimo (On High Hills (Acoustic Version)) dal Capitano deus ex machina. Una (gran) bella raccolta di canzoni (Sail l’eccellenza).

Voto: 8

Marco Fiori

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