Ismael ‘Quattro’

(Macramè 2018)

Il quarto disco del gruppo capitanato dallo scrittore Sandro Campani si dirige verso un cantautorato rock intenso che deve tanto alla tradizione cantautorale italiana, quanto al rock-blues più indipendente e a tutto ciò che ne è derivato.
Senza andare a scomodare i mostri sacri della tradizione cantautorale italiana, il quintetto si esprime con uno stile vicino a quello di Giorgio Canali, quando spinge sull’acceleratore, ma anche a certe ambientazioni da ballatona romantica cui ci hanno abituato Giancarlo Frigieri e i Guignol.
Le chitarre spesso sono scheggiate e taglienti, vuoi quando sostengono la distopica E’ tutta morte, vuoi quando scatenano il rock-blues della caveiana Il nocciolo della questione o ancora nell’accelerata corsa beat psichedelica di Canzone della vedova.
I momenti più lirici e rilassati sono sostenuti da ballatone che trasudano la malinconia (E dove andrai, Luchino?) o dall’ottimo rock-pop di Canzone dei salici che evoca il primo Francesco De Gregori.
“Quattro” è un lavoro denso e completo!

Voto: 8

Vittorio Lannutti

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