Bobby Previte ‘Rhapsody’

(Rare Noise Records 2018)

Nel secondo capitolo della trilogia Terminal (il primo disco, ‘Departures’, è del 2014) il percussionista e compositore Bobby Previte esplora il tema del viaggio, inteso come transito fisico ma anche come condizione esistenziale, attraverso un sestetto d’eccezione, composto da soli strumenti acustici. E non ci si limita a chitarre (Nels Cline), piano (John Medeski) e sassofono (Fabian Rucker) ma nella line-up trovano spazio anche arpa (Zeena Parkins) ed er hu, cordofono cinese suonato dalla vocalist Jen Shyu. Inizio energico e suggestivo con Casting Off, brano cupo e ipnotico in cui si inseriscono gli squarci di luce della voce di Shyu. Il sax, libero e graffiante, è protagonista in All the World mentre la dolcezza dell’arpa accompagna il cantato in When I land, fondendosi alla perfezione con i trilli del pianoforte e con la semplicità della chitarra acustica. Interessante il lento dialogo tra gli strumenti a corda in All hands, su cui si innestano interventi insistenti degli altri strumenti che spezzano la calma delle prime battute, per poi tornare alla meditazione della sola chitarra acustica. I arrive chiude in maniera circolare l’album, riprendendo il tema della prima traccia. Lavoro sofisticato, ricco di chiaroscuri per l’orecchio e per la mente.

Voto: 9

Stefano Oliva

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