Candor Chasma ‘Il Dipinto Ucciso’


(Azoth 2016)

Ambientazioni livide e sospensioni sfrigolanti, stasi apparenti e
contatori geiger in raccordo ritmico.
Sibili di onde corte in
aggroviglio, cortocircuiti funzionali, synth analogici, metalli
sparsi e field recordings.
Membrane in vibrazione accentuata e
punture di spillo (La Musa).
Quel che è in arrivo
rimbomba, batte e sbatte, ad un’altezza e distanza che non puoi
definire, solo seguire (Tamponamento Tra Due Correnti D’aria).
La
captazione d’una aguzza frequenza aliena, detriti e cocce sparsi
tutt’attorno nel silenzio (Il Sonno Di Ivonne).
Corpi
sfocati accennano una nevrotica movimentazione incagliata (Disordine
Per Intrusione
).
Traforazioni su dente di sega senza
anestetico e più di un colpo in faccia (la sinfonica e
complessa mattanza de Il Complotto Che Cade).
Piezo e
materia dialogante, sovraesposizioni cangianti di lisergici
microscopici eventi (la magia riarsa de Gli Eredi Del Mulino).
A
latrar strappi di parole nel caos (Abbraccio
Immortalato
).
Ispirato dal romanzo “Il Dipinto Ucciso”
del 1993 di Paolo Di Orazio (che si occupa anche del completo
artwork dell’opera), la quarta uscita del duo Balestrazzi /
Altieri, conferma ed espande la visionaria, chirurgica e
ottundente qualità fin qui espressa.
Fra le migliori uscite
del 2016.

Voto: 8

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