John Yingling intervista

Intervista al giornalista e videomaker John Yingling sul suo progetto dedicato all’underground musicale mondiale The World Underground

di Marco Paolucci
uccio12@hotmail.com

The World Underground è un’idea partorita dalla mente di John Yingling, giornalista americano “do it yourself” di fede rigorosamente “Gonzo Journalism”, che si è messo in testa di raccontare, attraverso una serie di documentari liberamente visionabili dal portale, la scena musicale underground mondiale. Ogni puntata, secondo le sue intenzioni, funge da raccolta fondi per la successiva, in modo da rendere il progetto più partecipato possibile. La prima puntata dedicata alla Cina è on line, e consiglio spassionato dello scrivente, merita la visione. La seconda puntata è in fase di riprese, con il nostro che sta girando in lungo e in largo il Vietnam e altri stati per cogliere ciò che si agita sul “pentagramma”. Contemporaneamente altre puntate sono in fase di montaggio pronte per essere caricate sul sito. Appena lo scrivente è venuto a conoscenza di questo interessante progetto, ha deciso di contattare il giornalista/videomaker per farsi raccontare la storia, i risvolti, e l’idea del finanziamento attraverso il crowfunding. John Yingling ha risposto immediatamente alle domande e ha raccontato per filo e per segno ‘The World Underground’ (Intervista in inglese qui). Un ringraziamento al redattore Filippo Focosi per l’aiuto nella traduzione in italiano.

1. Raccontami dei tuoi esordi come videomaker.

È iniziato tutto a Chicago, con una schifosa macchina fotografica compatta, che realisticamente non doveva aver fatto bei video. Allo stesso tempo, non era così orribile, per quello che era realmente, una macchina fotografica da 200 dollari. Ho iniziato filmando concerti intensi, letteralmente “inzuppati di noise” in un magazzino chiamato The Mopery. La scena di Chicago era, e rimane, spettacolare. Allora non stavo scrivendo niente, avevo solo ripreso e sezionato, fino a ridurla all’essenziale, una canzone dal titolo stridente in “Windows Movie Maker” e avevo messo il risultato nel blogspot intitolato Gonzo Chicago blogspot, che esiste ancora oggi. Quando ho notato che le persone andavano a visitarlo quotidianamente, ho iniziato a prenderlo seriamente in considerazione, pur con risorse limitate a disposizione. Chicago, intesa come comunità, di fatto si è mostrata molto più interessante e viva, come ho potutto verificare dopo un po’ di anni passati a fare questo lavoro. Ho iniziato a scrivere, fare foto, e la cosa è diventata molto più seria.

2. Come è nato il progetto di documentari The World Underground?

(Nella foto P.K.14) L’idea è nata con un intervista alla band Handsome Furs. Erano appena ritornati da un lungo tour in Asia, che aveva lasciato loro un’enorme impressione. Dopo molte chiacchierate sulla Cina, ho deciso di farci un giro. È successo quando ho trovato il sito di Josh Feola Pangbianr. Ho mandato una mail a Josh proponendogli un’idea: che ne pensava se io trovavo un pò di soldi e andavo da solo a provare a catturare quel particolare momento musicale. Nel senso di pubblicare il film online, finanziandolo attraverso le donazioni, e archiviare tutte le registrazioni dei concerti, e i contatti che trovavo. Un enorme archivio, accessibile a tutti, in continuo aggiornamento. Josh non mi ha risposto a questa prima e-mail, e allora sono andato a Missoula, Montana, per provare a trovare i soldi chiedendo qualche prestito, andandomene dalla costosa Chicago per un periodo di tempo. Ho optato per una vita ritirata vicino le montagne. Quando mi sono sistemato in Montana, 6 mesi dopo, ho rimandato l’e-mail a Josh. Questa volta ha risposto e mi ha messo in contatto con Nevin Domer della Genjing Record che mi ha suggerito di andare in tour con i P. K. 14. L’ho fatto. È stata tutta in salita rispetto alla situazione in cui mi trovavo. Ma Josh and Nevin e molti altri come Brad da Thruotin, mi hanno aiutato moltissimo nel riuscire a far diventare questa mia idea una cosa reale.

3. Come mai la prima puntata è stata dedicata alla Cina?

Per una serie di fattori. La Cina è stato il primo posto che mi è venuto in mente quando stavo pensando al progetto. La risposta di Josh, e di conseguenza la possibilità di andare in tour con una delle più influenti band in Cina, è stata una follia. Il fatto principale è stato anche che non avevo abbastanza materiale su che cosa stava succedendo in questo momento in Cina. Giusto qualche breve pezzo sulle band punk, skinhead e simili. Sapevo che c’era molto altro. Josh e Nevin mi avevano detto che c’era molto altro. Mi sono convinto che il primo passo che avrei dovuto fare fosse immergermi in queste acque profonde.

4. Come è stato girare il documentario in Cina?

(Nella foto P.K.14) Intenso, stupefacente, e mi ha aperto gli occhi. È stato il mio primo viaggio fuori dalla mia nazione, e ci sono andato da solo. Sapevo che l’ospitalità cinese era piacevole, ma dannazione, non pensavo mai fino a questo punto. La gente mi è stata molto d’aiuto, dall’anziano che mi ha aiutato ad acquistare il mio primo biglietto del treno, alle persone che si offrivano di darmi indicazioni, birra, sigarette. Qualcuno mi aveva detto, prima di partire, che “tutti parlavano inglese” e questa cosa non era molto lontana dalla verità. A volte è stato anche difficile, ma questo ha reso il tutto più intenso. La scena rock’n’roll cinese è molto diversa da come l’avevo immaginata. Comprese realtà come Chengdu, Chagsha. C’è moltissima creatività, è stato stupefacente.

 

 

 

5. Hai filmato più di 50 concerti. Qualche aneddoto divertente?

(Nella foto gli Hiperson) Quando sono arrivato a Chengdu per l’ultimo concerto dei P.K.14 prima che andassi in Bejing, il mio computer è letteralmente “morto”. La simpatica ragazza alla reception dell’ostello dopo che aveva finito il suo lavoro, mi ha portato dal suo ragazzo tecnico di computer, in uno di quei “maniacali” centri commerciali di computer. Il suo ragazzo ha premuto il bottone di accensione e il computer si è acceso. Pensavo che fosse finita li ma quando sono andato ad un concerto, subito dopo l’esibizione della band Hiperson, è successo di nuovo, il computer era senza vita. Mi serviva il computer per salvare le riprese, quindi ero visibilmente sconvolto. Un tipo è arrivato e gli ho spiegato la situazione. Non ti preoccupare, mi ha detto. In mattinata mi avrebbe portato dal suo tecnico di computer. Nello frattempo mi ha invitato al suo tavolo e mi ha offerto da bere. Gli ho chiesto dove stava questo tecnico. Lui mi ha portato nella sua costosa Audi nera, facendomi ascoltare un devastante black metal cinese. Siamo di nuovo ritornati in un centro commerciale di computer, ma questa volta siamo finiti dentro una stanza nera. Il giovane tecnico ha sistemato il computer per 90 dollari. Che giornata!

6. Questa prima puntata mi è piaciuta molto, mi ha fatto conoscere molti gruppi interessanti. Da questo punto di vista secondo me hai ottenuto un obbiettivo importante: gettare una luce su un mondo, l’underground cinese, che è in continua trasformazione. Condividi questa idea?

(Nella foto gli Stolen) Condivido pienamente. Parecchie cose sono successe da quando ho girato il primo episodio. Il governo cinese ha reso la vita molto, ma molto difficile alle band in tour. Ai The Boys, e a molti altri, è stato cancellato l’intero tour all’ultimo minuto. Guardando il tutto da una certa distanza, è un periodo molto difficile, ma è successo fin di quando le band hanno iniziato a tenere i concerti. I DIDERS, una delle band riprese nel film, ha una nuova formazione. Josh Feola è ora il batterista dei SUBS!. L’XP Club, un locale amato da chiunque nella scena di Bejing, chiuderà nel mentre l’intervista andrà in rete. Gli scenari si spostano, mutano, crescono, e finiscono. Questa è la ragione principale che mi ha spinto a portare avanti questo progetto. A parte il voler salvare questi momenti, congelarli nel tempo, sono riuscito a catturare il suono, il feeling, allo scopo di mantenerli ancora vivi per gli anni a venire. Terrò costantemente aggiornato il sito per riflettere il cambiamento. Le scene in giro per il mondo cambiano costantemente, questo è ciò che rende la cosa così esaltante. Sono veramente felice che una piccola parte di quello che sta succedendo in Cina può essere un po’ compreso e “digerito” anche al di fuori della Cina.

7. Quali altre puntate sei pronto per far uscire?

L’episodio 2 è un documentario pazzesco realizzato seguendo in tour le band di Beijing GUIGUISUISUI e Noise Arcade attraverso il Nord Est della Cina, la Corea, e il Giappone. Non sarà focalizzato solo su loro ma anche sugli spaccati di artisti che incontreremo durante il tour, incluso lo stupefacente Genius (Corea del Sud), Nice Legs, Blond New Half, Macmanaman, e Go Tsushima in Giappone. Sarà “rapido e sporco”, proprio come un tour. L’episodio 3 sarà incentrato sulla scena di Missoula, Montana. Una piccola città di montagna negli U.S.A. Sto scrivendo queste risposte da un hotel in Ho Chi Minh City, Vietnam, e stiamo per volare in Indonesia, dove gireremo l’episodio 4. Sarà focalizzato sulla scena D. I. Y. punk e noise della regione. Poi mi muoverò verso Harbin, in Cina; ho accettato un lavoro come insegnante, e da lì inizierò a montare i nuovi film.

8. Prevedi di tradurre in altre lingue oltre all’inglese le puntate dei documentari?

Howie, della FULL LABEL di Guangzhou, sta in questo momento lavorando alla traduzione in cinese delle parti parlate in inglese. Loro proietteranno presto il documentario a Guangzhou. Per quanto riguarda altre traduzioni, vedremo. Mi sono impegnato al massimo per lanciare il progetto, e per continuare a portarlo avanti.

9. Prevedi di inserire sul sito anche la possibilità di scaricare delle compilation di brani ascoltati nei documentari?

Questa è la cosa più bella del sito The World Underground. È possibile scaricare più di 50 registrazioni dal vivo. Vedere in streaming il documentario. Per quanto riguarda la possibilità di inserire brani più lunghi di ogni band, questo è qualcosa a cui vorrei lavorare. Ma devo dare priorità al mio lavoro di editing, c’è ancora molto da fare.

10. Parlami della possibilità di effettuare donazioni per il progetto. Come funziona nello specifico? Come intendi coinvolgere chi ti fa la donazione?

Un’altra grande parte di questo progetto è costituita da questo tipo di raccolta di fondi. Attraverso le loro donazioni, i donatori ricevono i pacchi con le registrazioni dagli Stati che visito. Le loro donazioni si rivolgono alla scena musicale locale, e io li ricambio con prodotti di vario genere, che diffondo in America e oltre. Inoltre coinvolgo aziende locali degli Stati Uniti in ogni raccolta fondi, così la gente quando fa le donazioni può ricevere in cambio anche prodotti locali.

11. Prossime tappe di The World Undeground? Pensi di venire prima o poi in Europa a documentare la scena europea?

(Nella foto gli Hedgehog) (Tutto è in massima parte raccontato sopra, per gli episodi 1/2/3/4). Per quanto riguarda l’Europa, mi piacerebbe venirci. Ho già contattato Uzeda e Bellini, che forse tu conosci, riguardo il mio desiderio di andare in tour con loro, quando ci sarà occasione, in uno dei prossimi due anni. Dei ragazzi in Serbia mi hanno contattato, e anche loro mi hanno detto che potrei andare a trovarli. Sono eccitato all’idea di portare il progetto fuori dall’Asia per il prossimo episodio, ma ci vorrà un po’ di tempo prima che i nuovi episodi saranno realizzati. Quando sarò pronto per un nuovo episodio, sceglierò lo scenario più esaltante, e da lì mi metterò in moto. Ti ringrazio molto per avermi dato l’opportunità di raccontare la mia storia e ti saluto.

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