Human ‘Being Human’

(Babel Label 2013)

Un bel quartetto atipico, quello organizzato dal
batterista/compositore irlandese, Stephen Davis.
Non
ortodosso ed intransigente, nella sua formulazione
batteria/piano/tromba/violino (Alexander Hawkins, Alex
Bonney
e Dylan Bates).
Traballante e spesso
incespicante (in apparenza), quanto notevole in termini di
azzardo.
Poiché, son frenesie ritmiche e cascate
pianistiche, vuoti e allunghi di tromba e violino.
Di tensione e
trattenimento.
Con ampie (minimali e liriche) fasi lunari, ad
offrirsi languide, intersecando il classico e il popolare (i
movimenti d’insieme, della notevole Little Particles).
Altrove,
son zone a maggior rifrazione cameristico/contemporanea a mostrarsi
(gli zig e gli zag di I Am A Planet).
E se dici Cecil
Taylor
, Ayler ed un esser continentali, come possono
esserlo stati gli Henry Cow, non è di certo eresia
(Cartagena).
Ma questa, è materia viva in
progressione.
Non un semplice e statico omaggiar il
passato.
Bravissimi ed in cammino (con grazia e coesione).

Voto: 8

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