Playlist Kathodik 2012 Parte 2

La Playlist del 2012 a cura della redazione di Kathodik Parte 2. Leggere prego!!!

Parte 1

 

 

 

 

Vittorio Lannutti

vittoriolannutti@libero.it

Best of 2012

ITALIANI

1.     Asino ‘Crudo’ (fromScratch/Jena Dischi)

2.     Cheap Wine ‘Based on lies’ (Autorprodotto)

3.     Giancarlo Frigeri ‘Togliamoci il pensiero’ (Tremolo)

4.     Guano Padano ‘2’ (Tremolo)

5.     Xabier Iriondo ‘Irrintzi’ (Wallace/Phonometak/Santeria/Long Song/Brigadisco/Paintvox)

6.     Jester at work ‘Magellano’ (Twelve)

7.     Makhno ‘Silo Thinking’ (Wallace / Hysm? / Brigadisco / Neon Paralleli)

8.     Management del Dolore Post Operatorio ‘Auff!’ (MarTe)

9.     Mosquitos ‘Social haze’ (Fosbury)

10.  Il Teatro degli Orrori ‘Il mondo nuovo’ (La Tempesta)

STRANIERI

1.     AA. VV. ‘The Journey is long: The Jeffrey Lee Pierce Session Project’ (Glitterhouse)

2.     Tim Carroll: Look out!’ (Gulcher Records)

3.     Craig Finn: Clear heart full eyes’ (Full time hobby)

4.     Mission of Burma ‘Unsound’ (Fire)

5.     Bob Mould ‘Silver age’ (Edsel)

6.     Neurosis ‘Honor found in decay’ (Neurot/Goodfellas)

7.     Bruce Springsteen ‘Wrecking ball’ (Columbia)

8.     Unsane ‘Wrench’ (Alternative Tentacles)

9.     Woven hand ‘The laughing stalk’ (Glitterhouse)

10.  Neil Young with Crazy Horse ‘Psychedelic pill’ (Reprime/Warner)

 

10 film visti nel 2012 per la playlist

1.     Crialese ‘Terraferma’

2.     Cronemberg ‘Cosmopolis’

3.     De Matteo ‘Gli equilibristi’

4.     Hanenke ‘Amour’

5.     Kaye ‘Detachment – Il distacco’

6.     Le Carrè ‘La talpa’

7.     Loach ‘La parte degli angeli’

8.     Montaldo ‘L’industriale’

9.     Polaski ‘Carnage’

10.  Vicari ‘Diaz, non pulire questo sangue’

 

Alfio Castorina

liquidtree@gmail.com

Best of 2012

Musica:

1.     Wandelweiser ‚und so weiter’ (Another Timbre)

2.     Jason Lescalleet ‘Songs About Nothing’ (Erstwhile)

3.     Keith Rowe ‘September’ (Erstwhile)

4.     BOSSE-DE-NAGE ‘III’ (Profound Lore)

5.     Jürg Frey ‘Piano Music’ (Irritable Hedgehog)

6.     Fiona Apple ‘The Idler Wheel Is Wiser Than …’ (Epic)

7.     Michael Pisaro/Toshiya Tsunoda ‘Crosshatches’ (Erstwhile)

8.     Vanessa Rossetto ‘Exotic Exit’ (Kye)

9.     Martire ‘Brutal Legions of the Apocalyspe’ (Nuclear War Now!)

10.  Marc Baron ‘∩’ (Cathnor)

Altre cose degne di nota:

Fumetti: Prophet di Brandon Graham (Image Comics) e la lettura posticipata del Capitan America di Ed Brubaker (Marvel)

Serie TV: The Walking Dead (AMC Studios)

Riscoperte cinema: Fuoco cammina con me – David Lynch

Scoperte libri: Baudolino – Umberto Eco

Non classificabile: La sigaretta elettronica e lo svapo

 

Damiano Gerli

anticsuperstar@hotmail.com

Best of albums – 2012

 

1.     A Forest of Stars ‘A Shadowplay for Yesterdays’

 

In apparenza solo stile e zero sostanza, il gruppo inglese che parla e si veste come se provenisse dall’Inghilterra vittoriana è uscito col suo secondo album, e non saprei davvero che parole usare per convincere all’ascolto. Black metal misto con una lezione stupendamente medievale, condito da testi splendidi che farebbero invidia al Dickens più rabbuiato. E’ tutta loro l’eredità dei primi magnifici Peste Noire; nonostante i riferimenti ottocenteschi, le storie tristi e rabbiose hanno un odore tutto medievale. Se qualcuno, poi, dubitasse della loro versatilità, anche se dopo aver sentito Gatherer of the Pure e A Prophet for a Pound of Flesh è difficile, c’è Dead Love in chiusura di album. Quella non sfigurerebbe sui titoli di coda di un eventuale film decente di The Crow.

2.     Krallice ‘Years Past Matter’

 

Madonna. Non avevo neanche finito di godere come un piccolo cricetino per l’ottimo album dello scorso anno, puntualmente menzionato nella mia best of list, che questi disgraziati dei Krallice se ne escono con un altro. E fosse qualcosa di buttato lì tanto per riempire un vuoto… macché! ‘YPM’ è sostanza inverosimilmente denso, pregno di spunti straordinariamente interessanti che necessiterebbe di un mese di tempo per un’autopsia completa. Ancora non sono neanche riuscito a finire di ascoltarlo, tanto ho avuto bisogno di sviscerare ogni singolo morso. C’è bisogno di dire altro?

3.     Pallbearer ‘Sorrow and Extinction’

Per essere una giovane band dell’Arkansas, il debutto dei Pallbearer è davvero di straordinaria qualità, riuscendo a unire influenze doom e stoner di ogni tipo, non da ultimo un’apprezzatissima sensibilità a là Warning. Testimonianza di questo lavoro straordinario è la lunga apertura con Foreigner: dopo un’introduzione squisitamente acustica, arrivano dei riff che demoliscono ogni capacità di non farsi coinvolgere e gli straordinariamente profondi vocalizzi di Brett Campbell.

4.     Stone Sour ‘House of Gold & Bones Part 1’

 

Mai avrei pensato di inserire un disco di un gruppo capitanato da Corey Taylor in una lista del genere. Eppure con ‘House of Gold & Bones’, gli Stone Sour sono riusciti a maturare improvvisamente, senza inutili machismi o, peggio ancora, sensibilità buttate a caso (tipo Through the Glass). Lungi dall’essere un album perfetto, mostra una serie di pezzi tremendamente forti e capaci di tirarti su in ogni momento della giornata, e sa il cielo che ne abbiamo avuto bisogno in questo ultimo anno. Tired, Gone Sovereign, A Rumor of Skin e la straordinaria Taciturn. Li metti e ti senti rinvigorito. Non vorrei chiedere altro a Corey.

5.     Converge ‘All We Love We Leave Behind’

Avevo abbandonato il gruppo di Kurt e Jacob da un po’ di anni, convinto che avessero esaurito da un pezzo quello che dovevano dire. Eppure questo ritorno mi ha spazzato via, talmente è la forza e la convinzione che riescono a dimostrare. Ragazzi ormai un po’ cresciutelli che, però, non disdegnano di mettersi il cuore sul petto, come ogni brava band cresciuta a pane e hardcore, e di portare con orgoglio i propri sentimenti. Basterebbe da sola la title track: una meravigliosa autocritica sul passare la propria vita in tour, mentre a casa il nostro amato cane muore da solo. Neanche Argo mi ha spezzato così il cuore.

6.     High On Fire ‘De Vermis Mysteriis’

Stavo seguendo gli High on Fire da un bel po’ di anni, aspettando quel momento in cui sarebbero davvero esplosi come si deve. E finalmente, pare sia arrivato, perché ‘De Vermis Mysteriis’ ha talmente tanta carne al fuoco che c’è rischio di fare indigestione, ogni pezzo così elaborato e lungo da valere per quattro. Per me, questo è il loro miglior album e da qui in poi possono solo continuare a spaccare. Venite in Italia, maledizione.

7.     Abandoned Pools ‘Sublime Currency’

Chiunque ascolterà questo album, avrà sicuramente modo di bestemmiarmi e dire “ma che cacchio mette in lista questo?”. Carissimi, l’anno è stato escrementizio e si necessitava di qualcosa che fosse positivo, con quel minimo di energia che serva per ricaricarsi. Avevo abbandonato Tommy Walter tanti anni fa e probabilmente nessuno pensava che sarebbe riuscito a tornare con questa gran fiducia nel mondo e nel prossimo, non da quello che scriveva su My Space qualche anno fa. Anche qui, non è un album perfetto e più di un pezzo se lo poteva risparmiare, ma sulla forza dei singoli e di una produzione perfetta, se la cava più che bene.

M(i)nzioni d’onore

1.     Paradise Lost ‘Tragic Idol’

Dopo lo scorso dimenticabile album, un ritorno forte e pesante degli inglesi. Se solo riuscissero a fare lo stesso effetto dal vivo!

2.     In Mourning ‘The Weight of Oceans’

 

I ragazzi devono indubbiamente ancora farsi, ma se i risultati sono questi, il futuro è roseo. Impossibile non lasciarsi prendere da quel delicatamente violento uno-due di A Vow to Conquer the Oceans e Celestial Tear.

3.     Rush ‘Clockwork Angels’

Anche i carissimi canadesi avrebbero avuto bisogno di più tempo per farsi apprezzare in pieno dalle mie orecchie. Ma già solamente uscirsene con uno dei migliori album della propria carriera dopo quarant’anni… rispetto.

4.     Moonface with Sinai ‘Heartbreaking Bravery’

E’ da un po’ che seguivo Moonface e Spencer Krug, ma non ero pronto all’impatto emotivo di ‘Heartbreaking Bravery’. Tanta rabbia e amore. Consigliato.

5.     Hawks & Doves ‘Year One LP’

Dalle ceneri dei mai abbastanza compianti Planes Mistaken for Stars, riemerge questo progetto del leader Gared O’Donnell, che ha deciso di festeggiare un anno escrementizio con questo album davvero denso e sentimentalmente pregno.

 

Marco Fiori

fiorak@virgilio.it

Best of 2012

(in ordine sparso, senza classifiche di merito)

Canzoni (un delirio freddo e ondoso)

1.     Redd Kross “Stay Away For Down Town”;

2.     Andres Dorau “Nordsee”;

3.     The Primitives “The Ostrich”;

4.     North Atlantic Oscillation “Soft Coda”;

5.     The Beach Boys “That’s Why God Made The Radio”;

6.     Nite Jewel “One Second of Love”;

7.     Decima Victima “En la eternidad”;

8.     Rummelsnuff  “Freier Fall”;

9.     Geneva Jacuzzi “Greek Ambassador”;

10.  Veronica Falls “Beachy Head”.

 

 

Marco Carcasi

grahgreen@yahoo.it

Best of 2012

La vita è più facile, se si teme soltanto un giorno alla volta.
“Cose Che Ho Imparato Troppo Tardi (e altre verità minori)” Charles M. Schulz

Non una parola di più (tutto in disordine).

East Rodeo “Morning Cluster”
Alessandro Monti “Unfolk + Live Book”
Gianluca Becuzzi “Eternally Now”
Vincenzo Ramaglia “PVC Smoking”
Swedish Mobilia “Knife, Fork And Spoon”
Nazo Zakkak “A Pause By Any Other Name”
Trigger “The Fire Throws”
Cyril Bondi / Phonotopy “Komatsu”
Hermetic Brotherhood Of Lux-Or “Ethnographies Vol.II”
Feedtime “The Aberrant Years”
Merzbow / Gustafsson / Pándi “Cut”
Deison “Quiet Rooms”
Sarang “The Dream Of Earth”
Insub Meta Orchestra “Archive #1”
Altieri / Balestrazzi / Becuzzi “In Memoriam J.G. Ballard”
How Much Wood Would A Woodchuck Chuck If A Woodchuck Could Chuck Wood? “S/T”
Wovenhand “The Laughing Stalk”
God’s Pee “Allelujah! Don’t Bend Ascend”
Mistaking Monks “Mantic”
Philip Blackburn “Ghostly Psalms”
Breathless “Green To Blue”
Luciano Maggiore / Francesco Brasini “How To Increase Light In The Ear”
Daniele Brusaschetto “Cielo Inchiostro”
KK Null + Cris X “Proto Planet”
Pablo Montagne “Cordale”
Lata “Starlings”
Gian Luigi Diana / Stefano Giust / Lorenzo Commisso “Cos’altro”
Gianni Mimmo / Daniel Levin “Turbulent Flow”
Matt Elliott “The Broken Man”
Eric Glick Rieman “In My Mind, Her Image Was Reversed”
Kongrosian “The Exit Door Leads In”
The Remote Viewers “City Of Nets”
Enten Eller Orkestra “E(x)stinzione”
Endless Nostalgia “Homemade Gloomy Pop”
Magliocchi / Nardi / Curci / Valzano “Two Drums / Two Reeds”

 

Elisa Girotti

girosauro@gmail.com

Best of 2012

Libri acquistati e letti

1.     José Saramago ‘Cecità’

2.     Charles Dickens David Copperfield’ Edizione Integrale (solo per la soddisfazione di averlo finito)

3.     Feodor Dostoevskij ‘Delitto e Castigo’

4.     Marina Lewycha ‘Una breve storia di trattori in lingua ucraina’

5.     J. R. Lansdale ‘Mucho mojo’