Andy Akiho ‘No One to Know One’

(Innova 2011)

La musica di Andy Akiho si nutre degli opposti. Essa ha chiare origini nel folk – lo strumento suonato dal compositore/performer Akiho, lo steel pan (strumento a percussione ottenuto da bidoni metallici) è originario di Trinidad e Tobago e ad esso sono dedicati interi festival celebrativi della cultura caraibica (i quali si svolgono ogni anno a Brooklyn) –; ma possiede il rigore formale proprio della tradizione colta. Essa ha una forte componente ritmica – intriganti patterns ritmici sono eseguiti con incedere minimalista, cui si aggiunge una vis combinatoria che talvolta genera complessi giochi di incastri –; eppure non rinuncia all’elaborazione di suadenti linee melodiche. Essa è innovativa – nel mescolare stili e suoni (lo steel pan, a sua volta spesso sottoposto a manipolazioni di vario genere, è affiancato ora da basso e batteria jazz, ora da un vero e proprio ensemble cameristico comprensivo di flauto, clarinetto, violino, violoncello, tromba) –; ma suona familiare all’orecchio di chi è avvezzo alle tendenze più contaminate della ricerca musicale (soprattutto di marca post-minimalista) contemporanea. L’abilità maggiore di Akiho è di far convivere tutto ciò in un flusso sonoro fluido, trascinante, coeso, fresco, positivo.

Voto: 8

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