Vicolo Margana ‘Morpheus Five Hours’


(Autoprodotto 2011)

Si presenta in maniera curiosa questo nuova fatica dei Vicolo Margana; in realtà più che di un lavoro del duo Antonelli e Bizzarri, si tratta di un esperimento corale in cui ben dieci musicisti hanno collaborato con i sopracitati per creare qualcosa che potesse rappresentare i gusti e le influenze musicali di ognuno dei componenti. Insomma, sulla carta, molto interessante.
Il risultato, purtroppo, non è poi così variegato come sarebbe stato lecito aspettarsi, rimanendo quasi sempre intrappolato in un limbo tra jazz/fusion e un minimo di progressive rock. Il tutto in vista della creazione di un sound piuttosto minimal, quasi più naturalmente adatto a fare da sottofondo piuttosto che come ascolto principale.
Al di là dei pezzi strumentali, i momenti cantati quali Blue o Samadhi Lullaby hanno la potenzialità di risvegliare un po’ la situazione, ma non vanno molto al di là d’increspare un minimo la superficie. Mi è piaciuta particolarmente Nothing to declare, mi ha ricordato non poco la colonna sonora composta da Roberto Gatto e Battista Lena per un vecchio film della Archibugi, ‘il Grande Cocomero’, ma rivistata con una buona dose di elettronica. Più convenzionale come struttura invece è Fascist Baby in Tokyo, e a dirla tutta non mi è suonata molto più convincente degli altri pezzi.
Per quanto sia indubitabile che il nuovo lavoro dei Vicolo Margana sia ben composto, prodotto in maniera professionale e pure dalla presentazione piacevole, l’ascoltatore deve sapere di andare incontro a qualcosa che va preso con la giusta attenzione, pena il fermarsi a un ascolto superficiale e di sottofondo, appunto. E non penso proprio che i Vicolo Margana se lo meritino.

Voto: 6

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