The Banditi ‘Achtung!’

(Cinico Disincanto 2011)

Se la globalizzazione ha un pregio è quello di aver dato alle popolazioni la possibilità di contaminarsi e di uscire dagli ormai ancronistici steccati nazionalistici, che col passare del tempo saranno sempre più secolarizzati, come, per fortuno lo è ormai la religione cattolica. Dalle contaminazioni sociali a quelle musicali il passo è breve. E come gli imprescindibili Mano Negra, The Clash e a seguire molti loro degni epigoni, tra i quali i Mau Mau ed i Gogol Bordello, anche The Banditi seguono questa affascinante scia.
Una volta questi cinque ragazzi si chiamavano Jacinto Canek, ma per questo loro secondo lavoro hanno deciso di cambiare ragione sociale e la scelta è azzeccata, anche perché così il loro nome resta più facilmente stampato nella memoria degli appassionati di rock.
La loro etica e la voglia di esplorare li ho portati anche a fare cinque tour nei Balcani, che sono risultati funzionali al loro sound, divenuto ancora più bastardo e l’ottimo risultato di questa esperienza è ben presente in “Achtung!”, un disco affascinante e molto intrigante, nel quale convivono molti elementi. Si passa senza problemi dalle marce balcaniche di Bello ricco e famoso all’hip hop romano di Globalover, nella quale viene ospitato Er Piotta, passando per i canti armeno-mediorientali di Afghandub (con la partecipazione di Gino dei Kultur Shock), che rimandano alle cose più belle dei System Of A Down il groove ed il crossover metal. Molto buoni sono anche i testi, che seppur abbastanza generazionali, denotano nel gruppo una salutare visione critica della drammatica situazione sociale che stiamo vivendo, che quindi speriamo possano stimolare la curiosità dei loro fans.

Voto: 8

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