Anne Le Baron ‘1, 2, 4, 3’

(Innova 2010)

Anne Le Baron è una gigantessa dell’arpa, musicista attiva dagli anni settanta intenta a esplorare ogni possibile implementazione musicale dello strumento muovendosi su coordinate, da lei esplicitamente dichiarate, che rimandano a nomi tutelari quali l’improvvisatore inglese Derek Bailey e il bluesman Johnny Shines, e sviluppando la ricerca in ambito microtonale, ambient ed elettronico. Ora con questo doppio cd, che racchiude composizioni raccolte nell’arco degli ultimi otto anni, in maggior parte live, sviluppa un suo atlante sonoro, elaborato in collaborazione con musicisti, alcuni dei quali provenienti della scena improvvisativa europea degli anni ’80 frequentata assiduamente dalla musicista, e pescati da varie parti del globo come Austria, Canada, Inghilterra, America. Il motivo trainante è la voglia di suonare insieme, senza prefigurazioni strutturali decise in anticipo, solo la volontà di suonare musica improvvisata secondo la specificità di ogni musicista, componendo in tempo reale, per, questo è l’obbiettivo dichiarato della Baron, permettere l’ascolto e lo studio delle composizioni. La musicista, sviluppando le composizioni con formazioni dal numero variabile, crea manufatti improvvisati di solida consistenza strutturale, complice anche la bravura dei compartecipanti al progetto come Kiku Day, Nathan Smith, il compianto violinista americano Leroy Jenkins e il trombonista inglese Paul Rutherford, e riesce nell’intento di affascinare l’ascoltatore e rivitalizzare la ricerca in ambito musicale senza lasciare vuoti né inutili stralci.

Voto: 8

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