Massimo Ciolli – Simone Mauri ‘Extomof’

( Elaborazioni Sonore Firenze 2009)

Avevamo già incontrato sulle pagine di Kathodik il chitarrista fiorentino Massimo Ciolli, di cui recensimmo il bell’album ‘Kuanzik’ (2007); quanto di buono era emerso da quel lavoro si ritrova, ed anzi si rafforza, in questo nuovo lavoro, realizzato questa volta in duo con il clarinettista Simone Mauri.
Lo stile resta, indubbiamente, ma la scelta di ridurre l’organico a due soli strumentisti (laddove in Kuanzik’ l’ensemble era decisamente più numeroso) e, conseguentemente, di “scarnificare” la musica è senza dubbio coraggiosa. Chitarra e clarinetto basso, null’altro. Ed il coraggio è ripagato da un risultato decisamente positivo e lusinghiero: stessa raffinatezza, stessa sensibilità esecutiva, stessa ricercatezza compositiva per un album di dieci brani, tutti composti da Ciolli, che si snodano piacevolmente, dando all’ascoltatore la beata sensazione di stare assistendo ad un esclusivo concerto jazz in casa propria. È una sorta di lavoro scultoreo, a togliere, lasciando a due sole voci il compito di svolgere elegantemente temi ed assoli, all’insegna di un “existenzminimum” che, in un’epoca musicale come la nostra, sovrabbondante di rumori orridi ed inutili, ci appare come un’isola da sogno dove poter godere il meritato riposo. Non possono non venire in mente alcuni episodi di Jimmy Giuffre e Jim Hall ascoltando le adamantine atmosfere create dai due musicisti: i rarefatti sussurri di Bendol, Compass, Monrou , Brades, Oslor, Esot si coniugano con le pulsazioni più accentuate e i fraseggi più dinamici di Tons Of Tones, Extomof, Ranbak, Stimart. Musica in cui perdersi dall’inizio alla fine, allo stesso tempo nostalgica e moderna, godibile senza essere “facile”.

Voto: 8

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Autore: belgravius@inwind.it