Ann Millikan ‘Ballad Nocturne’

(Innova 2010)

Negli Stati Uniti esiste un consistente numero di interessanti compositrici, il cui valore tende a scalfire il predominio maschile in questo campo. Tra queste va sicuramente annoverata Ann Millikan. Il presente cd Innova ci fornisce un quadro esaustivo della sua fertilità creativa e della sua versatilità musicale. Di grande impatto evocativo è in particolare il primo brano, che dà anche il nome al cd, ovvero Ballad Nocturne. Si tratta di una ballata per pianoforte e orchestra in cui sonorità jazz (genere che la Millikan ha suonato per anni, e che ama tuttora) dolci, distese e cullanti si sviluppano in un discorso musicale quanto mai fluido, sensuale, quasi liquido, profumato di nostalgia e mistero. Lo definirei un tipico esempio di jazz onirico, etichetta da me coniata e che mi è venuta in mente ascoltando un brano scritto da un altro grande autore: Lions (a Dream) di Ned Rorem, per quartetto jazz e orchestra. Straordinaria, come sempre, la prova di Emanuele Arciuli, pianista italiano che possiede una particolare e provata sensibilità per le qualità ‘spaziali’ della musica americana. Il secondo brano contenuto nel cd è anche il più lungo, e del primo mantiene il carattere onirico, che qui si presenta però assai più frastagliato e tumultuoso, perlomeno in alcuni frangenti. Il terzo e ultimo brano, infine, dopo un inizio oscuro e tenebroso, si apre a atmosfere solari e festose, grazie anche all’utilizzo, scaltro e mai banale, di ritmi sudamericani, che ci trascinano in un gioioso e coinvolgente vortice conclusivo.

Voto: 10

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