16 ‘Bridges To Burn’

(Relapse Records 2009)

Il problema di “Bridges To Burn”, sesto disco dei losangelini 16, è la sua incapacità di andare oltre la superfice della materia musicale trattata. Lo sludge metal di Chris Jerue (voce), Bobby Ferry (chitarra), Tony Baumeister (basso) e Jason Corley (batteria), sebbene ben confezionato, non riesce infatti a scuotere l’ascoltatore e a precipitarlo in quel microcosmo orrido e raccapricciante, fatto di atmosfere funeree e miasmi ammorbanti, cui fa da sempre riferimento il genere.
Il sound di band come Melvins, Crowbar e Down è qui assimilato pienamente ma non rielaborato in maniera originale – anzi, forse non rielaborato affatto. Ne risulta la tipica commistione di riffoni stoner, cadenze angosciosamente lente (derivanti dal doom di stampo Black Sabbath) e furia hardcore che caratterizza il genere, il tutto riproposto però in un modo che non va oltre lo scolastico. Tracce come Throw In The Towel, Skin & Bones, Me & My Shadow (dalle inclinazioni prog), You Let Me Down (Again) e Permanent Good One, pur mostrando una carica rabbiosa indubbiamente genuina, alla lunga, per la prevedibilità della scrittura e la scarsa fantasiosità dell’esecuzione strumentale, inducono allo sbadiglio.
Risultato: ci si trova a premere il tasto “skip” dello stereo molto più frequentemente di quanto non si sarebbe voluto.

Voto: 5

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