Ryuichi Sakamoto ‘Bricolages’


(KAB America/Wide 2006)

Ryuichi Sakamoto è forse uno dei musicisti giapponesi più noti a livello internazionale, in virtù di un’attività strabordante che fin dalla benemerita Yellow Magic Orchestra si è ben intersecata con i percorsi più lussuosi del “pop intelligente mondiale” (merita una citazione almeno l’autorevole partecipazione a “Brilliant Trees” di David Sylvian, nel 1984). Non si può poi dimenticare la sua attività di autore di colonne sonore (per “Furyo/Senjo No Merry Christmas” di Nagisa Oshima, del 1983, dove appare anche come attore insieme a David Bowie e al non ancora famoso Takeshi Kitano; per “L’Ultimo imperatore/The Last Emperor” di Bernardo Bertolucci, del 1987, la sua “score” più premiata – in collaborazione con David Byrne e Cong Su).
Questo “Bricolages” è una libera re-interpretazione del CD “Chasm” – lavoro in studio di Sakamoto, editato nel 2005 – da parte di diverse autorità della scena “elettronica” (Cornelius, Fennesz, Alva Noto) e di qualche musicista “trasversale” (Skuli Sverrisson, Craig Armstrong, Steve Jansen): suoni frammentati sbriciolano i melismi e le tastiere del compositore giapponese in un lavoro di taglia e cuci discreto, ma che passa senza lasciare durevole traccia in un ascoltatore non favorevolmente orientato (non predisponendo bene neanche all’ascolto di “Chasm”). Forse solo la voce del succitato Sylvian riesce ad emozionare un poco (in World Citizen, Taylor Dupree remix).

Voto: 6

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