White Magic ‘Dat rosa mel alpibus’


(Drag City / Wide 2006)

Il titolo non è proprio di quelli che invogliano, visto che il latino ricorda la parte peggiore dei nostri anni del liceo. Se poi si viene a sapere che l’intero album è in pratica per solo voce, piano e chitarra classica si rischia seriamente di storcere il naso fin da subito. Ma sarebbe un errore grossolano perché il debutto dei White Magic, e cioè del duo formato da Mira Billotte (ex- Qui*o*tic ) e Doug Shaw ha più pregi che difetti.
Brani di una eleganza inusuale si fondono l’uno con l’altro senza soluzione di continuità ma non di qualità (e qui sanno dire la loro la title-track e il traditional Katie Cruel). In mezzo a ricami pianistici e arpeggi ricercati si staglia leggera la voce della Billotte, vero e proprio strumento, con cui spesso è possibile toccare punte di notevole lirismo e intensità.
Peccato solo per una certa uniformità di fondo e un formalismo latente che rende faticoso arrivare in fondo ai 56 minuti di questo “Dat rosa mel alpibus”.
A voi la scelta.

Voto: 6

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