Erik Friedlander and Teho Teardo ‘Giorni Rubati’

(Bip-Hop / Wide 2006)

La collaborazione fra il violoncellista newyorchese Erik
Friedlander
ed il nostro
Teho Teardo (Matera,
Here, Operator, Modern Institute ed ancor prima
nel tempo Meathead) nasce con un brano per la colonna sonora
del film “Lavorare Con Lentezza” di Guido Chiesa.
Ora
questo “Giorni Rubati” rinnova il connubio artistico
alzando notevolmente la posta in palio.
“Giorni Rubati”
nasce quasi per caso, un libro di poesie di Pasolini che Teho
porta con se durante una visita al violoncellista nello scorso
anno.
Erik annusa l’ipotetico progetto che sarà,
allestisce una serie di partiture soliste con il suo strumento e le
invia a Teho.
Teho le riceve e provvede ad inserirvi
l’elettronica, le chitarre; il piano.
Ma soprattutto si premura di
lasciare la centralità del discorso allo strumento di
Friedlander; superbo sotto questo aspetto tutto il lavoro di
armonizzazione strumentale compiuto, piccoli sfasamenti transitori che
attraversano la massa sonora senza risultare mai invasivi; semplicità
e funzionalità.
Taglia cuci ed affina, il piatto è
servito!
Nessuna visione frammentaria, nessuna facile concessione
ad eccessi intelletualeggianti.
Tutto scorre all’insegna di un
raccoglimento intimo estremamente terreno, un intenso rilascio
di umori leggermente dissonanti che non cadono mai nella
trappola della citazione gratuita scarsamente appagante.
Ci si
divincola fra scatti umorali rabbiosi (Ricerca Di Una Casa,
la cover finale di Warm
Leatherette
dei
Normal)
e momenti di maggior serenità come testimoniano gli accorati
richiami di Diario e
Munifried
, dove oltre al
fantasma di Arthur Russell ci appaiono come per incanto gli
archi dell’Acquedotto Felice in tutta la loro bellezza appassita che
puzza di storia (e tante storie…).
Tramonto Pi nero Dell’alba
con poche note ci trafigge e
crocifigge, una capacità comunicativa imbarazzante nella sua
spontaneità, una gemma da amare; languida e seducente.
Lo
sguardo cupo dei ragazzi di vita che si riempie di meraviglia
bambinesca per un nulla; un incendio del cuore.
Parla di pane e
vino rosso, odora di silenzi prolungati e pause interlocutorie prima
dell’urlo; profuma di terra ed urina.
Emana energia vitale
semplice e diretta.
Bello come una di queste giornate di sole poco
prima dell’inverno.
Altre di queste operazioni; per favore.

Voto: 8

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