Friend Of Dean Martinez ‘Lost Horizon’

(Glitterhouse/Venus 2005)

Decima fatica in dieci anni per i Friends of Dean Martinez che originariamente si chiamavano Friends of Dean Martin ma un avvocato di fiducia consigliò loro la modifica a scanso di seccature legali. “Lost Horizon” persegue con classe il canovaccio dei lavori precedenti: strumentali tenui che tanto evocano l’ambiente desolato ove il trio opera, vale a dire Tucson e il Texas. Solo, stavolta l’ensemble, sempre piuttosto aperto a contributi vari, appare finalmente coeso e stabilizzato sull’ex Naked Prey Bill Elm (che ha anche prodotto il disco), alle chitarra e tastiere, Mike Sample chitarre e Andrew Gerfers alle percussioni.
Pregi e difetti della formula “lounge tra i cactus del deserto del Mojave” sono quindi sempre gli stessi: musica eterea creata a tavolino ma non priva di suggestioni, un sound insomma che più che malinconia suscita serenità.
In un contesto comunque relativamente uniforme appare pressoché inutile citare un pezzo piuttosto che un altro, restano però specialmente impresse Heart of darkness, caratterizzata da percussioni scheletriche, e la chitarra acustica dell’arida Dusk mentre Hidden out of sight sfoggia la melodia di un wah wah distorto. Quanto alle influenze, al solito si va dai Calexico, che come noto sono parenti stretti, a Morricone fino all’elettronica d’atmosfera.
Il titolo è tratto da un libro di James Hilton ove è evocata la mitica città di Shangri-La, solo i Friends of Dean Martinez dichiarano di voler cercare il mito nella vita di tutti i giorni…

Voto: 6

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