Annie Sprinkle ‘Post-Porn Modernist’

 Dal Porno Al Post-Porno Senza Passare Per Il Via.

 

 

 

 

 

 

 

Di Marco Paolucci

uccio12@hotmail.com

Spregiudicata, divertente, simpaticamente mordace e soprattutto vera nella sua esposizione Anniee Sprinkle, in questa sua divertente e spiritosa autobiografia sorta di romanzo di formazione educazione sessuale, ci e si racconta nella necessaria ristampa di un classico della riflessione postmoderna avvenuta grazie allla Venerea Edizioni che alloggia nel suo catalogo anche la rivista Catastrophe e Torazine, quanto basta per una visita con conseguente acquisto. La lettura spassosa e divertente delle peripezie sessuali della Sprinkle con gli inizi nel campo della prostituzione o “massaggi” come li definisce lei quando ne parla ai genitori in apprensione ma comprensivi, poi il passaggio al mondo della cinematografia porno ad opera del suo mentore Gerard Damiano, autore in quei tempi di un film ‘Gola Profonda’ che ha sdoganato e reso comprensibile la riflessione sulla sessualità in quei caldi anni settanta. Ad esperienza conclusa la successiva creazione di eventi allo Sprinkle Saloon da lei diretto fino a diventare un’artista performatrice a tutto tondo come post-porn artist impegnata con conferenze, incontri pubblici e seminari nella diffusione di una cultura del sesso e della sessualità come liberazione e come arte, alla lotta per i diritti delle prostitute oltre che alla diffusione della cultura fetish insieme a Fakir Musafar, uno dei primi piercer Primitivi Moderni e a Linda Montano altra inseparabile amica/performer/artista post-porno. E ancora alla diffusione dell’arte del tatuaggio a New York con Spider Webb, uno dei primi artisti tatuatori americani, fino al Post-Porn Modernist con lo show della pubblica esposizione della cervice portato in alcune delle più famose gallerie d’arte del mondo. Una donna che ha vissuto intensamente e consapevolmente il suo ruolo di paladina ed esploratrice consapevole della controcultura americana e della liberazione sessuale, una studiosa della riflessione critica sul porno oltre che un divertente e spregiudicato spaccato dell’America in calze, reggipetto, percing e latex. Consigliato.