Ephebia Festival

17/19 Giugno 2005@Terni.

 

 

 

 

 

Di Enrico Guacci & Giovanni Capotombolo.

thekillerisme@gmail.com

Foto di Paolo Silvestri.

Arriva alla sua Ottava edizione il festival rock interamente gratuito che ha luogo nell’antistadio Libero Liberati della città di Terni.
Due i palchi a disposizione degli artisti: oltre al “cool stage”, dove si esibiscono gli ospiti minori e i gruppi emergenti,  c’è il main stage riservato agli ospiti più importanti e ai tre gruppi che hanno vinto le selezioni curate durante l’inverno dallo stesso staff di Ephebia.
Il festival è immerso in una piacevole atmosfera festaiola, ci sono tanti stands pieni di giovani e la birra non manca, praticamente perfetto.
Adesso la musica:

Venerdì 17

Aprono le danze alcune bands locali sul cool stage, ma niente di sconvolgente, finalmente verso le 19 arriva il primo gruppo interessante: i Mattaclast da Perugia; il loro rock frenetico e cupo è veramente suonato bene, precisi e particolarmente curati nei suoni sono a mio avviso una delle sorprese più gradite dell’intero festival.
A seguire i Fiorentini GF93 che scaricano una violenta performance metal-core arrivando a scatenare i primi segnali di pogo.
Bravi e convincenti i quattro ragazzi sfornano pezzi a ripetizione che trascinano il giovane pubblico e raccolgono grandi consensi.
Verso le 22.30 l’attenzione si sposta verso il main stage, dove però si viene informati dell’assenza dei napoletani gentlement’s agreement che si perdono l’opportunità di suonare davanti ad una numerosa platea giovanile e su di un palco veramente bello.
Quelli che non si fanno certo scappare quest’occasione sono invece i Tre Allegri Ragazzi Morti, che a suon di rock and roll adolescenziale creano divertimento e scatenando danze e applausi.
Veramente bravi i tre rockers di Pordenone che insieme al loro amico “tonto” si dimostrano una delle più scanzonate ed affascinanti band italiane.

Commento finale:
PEACE & LOVE!!!!

Sabato 18
Il giorno seguente si inizia sul cool stage con l’Ephebia Battle Bands, rassegna dei migliori grupppi della scena di Terni.
Gli Ausilia,  un trio pieno di vibrazioni “Zappiane”, i Savalas, metal-core misto a varie follie ritmiche e gli Elalieno, stop and go con bordate a post hardcore,  svettano su tutto il resto dimostrando di essere delle realtà estremamente promettenti.
A seguire per la gioia di tutti gli amanti dei manga salgono sul palco piccolo le Yummy Yummy, direttamente dal Giappone con tanto di orsacchiotto al comando della drum machine e tute para spaziali di colore arancione.
Il divertimento è assicurato, soprattutto perche il loro punk melodico condito di suoni orientali e di drum machine giocattolose è pieno di melodie che si intuiscono al volo e si lasciano cantare dopo neanche metà canzone: tutto molto divertente.
Passate le 22 ci si sposta verso il main stage, dove sono di scena i Convergence, gruppo emergente  vincitore delle selezioni di Ephebia.
Sono in quattro e fanno uno smodato uso della doppia cassa accompagnado il loro metal-core sperimentale con tanto di synth; sicuramente d’impatto ma alla lunga un po’ ripetitivi.
Dopo di loro calcano il palco dell’Ephebia Festival i Linea77 e l’atmosfera si surriscalda in pochi secondi.
Il pubblico si agita e salta insieme ai cinque ragazzi di Torino che sospinti da un batterista veramente potente alzano un muro sonoro in grado di farsi apprezzare anche da chi, come il sottoscritto, non è un patito del genere.
Vengono proposti anche un paio di pezzi del prossimo album, in uscita per settembre,  e l’effetto è sempre lo stesso: ragazzine e ragazzini urlanti si spingono nelle prime file.

Commento finale:
UH! YEAH!

Domenica 19:
La giornata conclusiva del festival parte un po’ in sordina, vuoi per le ore piccole di sabato notte, vuoi perchè le proposte musicali sono meno numerose dei due giorni precedenti.
Aprono le danze sul cool stage i Raggae Fistols, paladini locali che con le loro caratteristiche good vibrations “rallentano” il pomeriggio di poche decine di spettatori; mentre faceva il check un polemico Moltheni, in uno stand della “cittadella” (dove nei giorni precedenti c’erano state proiezioni dei film a tema…ehm, stupefacenti) si svolgeva un reading di tre autori maianesi.
Il concerto del cantautore jesino naturalizzato bolognese comincia un po’ sottotono, in un set spoglio del basso e con il solo accompagnamento delle tastiere e della batteria, Moltheni suona molti pezzi nuovi e, nel momento in cui presenta “un salto nel repertorio precedente”, cominciano a suonare gli Hodge sul main stage…e la polemica continua!
Parlando degli Hodge mi trovo in difficoltà a trovare le giuste qualifiche per quello che reputo la migliore band suonante (e suonata) ad Ephebia Rock 2005: ascoltare la loro musica è sicuramente la maniera migliore per conoscerli e scoprirli.
Chiudono la rassegna i Quintorigo, gruppo che, anche dopo il cambio di vocalist, mantiene alto il nome di quello che è (o almeno dovrebbe essere!) il processo creativo nell’arte della musica. Applausi per tutti, soprattutto per gli

organizzatori che, come ogni anno, hanno versato sangue e sudore perchè questo festival fosse possibile.

Commento finale:
ROCK AND ROLL!!!