Italo Testa ‘Biometrie’

 

Di Cristina Contilli

cseqco@tin.it

Italo Testa è nato nel 1972 a Castell’Arquato. Insegna Filosofia politica all’Università di Parma.  In poesia ha pubblicato nel 2005 la raccolta Biometrie (Manni, Lecce) e nel 2004 i poemetti Gli aspri inganni (Lietocolle, Como) e Sarajevo tapes ( www.lettoricreativi.com). I suoi testi sono apparsi in diverse antologie, tra cui Così non ti chiamo per nome (Empiria, Roma, 2001), Chaos and Communication (Link Diversity, Sarajevo, 2001), Nodo Sottile 3 (Crocetti, Milano, 2002), e sono presenti sulle riviste “Semicerchio”, “Gradiva”, “Le voci della luna”, “La clessidra”, “Atelier”, “Almanacco del Ramo d’oro”, “Nazione Indiana”.
In campo medico la biometria è un tipo particolare di ecografia che serve a determinare le dimensioni di un organo o di una delle sue parti, ma per Italo Testa la biometria diventa “misurazione, scansione della vita”.

Biometrie è una raccolta composta da nove sezioni, che presentano scelte stilistiche e tematiche complesse e differenziate, come dimostrano i tre testi seguenti:

tu sei il vetro, il corpo trasparente

uno

come se fosse questa luce ad immobilizzarci
sulla tua veranda, nel nostro trentesimo anno
tutte le sere in cui senza dire nulla
ti ho riaccompagnata,
sfiorandoti poi solo le labbra
e rientrando nell’ombra dietro la casa.
E in questa, di sera, in cui ci sarebbe
qualcosa da dire,
mi riavvierò i capelli e andrò
nella stessa direzione di sempre

(dalla quarta sezione, intitolata Hopper’s sunlights)

Lo spiazzo che si svuota
le ultime auto
stemmi nella nebbia.

(dalla quinta sezione intitolata Stradale)

 

[l’attrito dei corpi]

tu non mi hai guardata
io scompaio
dal campo degli occhi

distesa al tuo fianco
sfido l’inganno
del tuo fiato mansueto

lambisce i miei panni
smosso da un sogno
il non voluto amore

la carezza sul dorso
spiega nel sonno
il colloquio dei corpi

*

tu non mi hai sfiorata
stretta nel letto
fronteggio l’ospite

l’involucro disteso
preme il cuscino
distante un respiro

lontano sul lenzuolo
misuro a spanne
l’attrazione degli arti

s’incaglia alla tua assenza
a noi sottratto
il vincolo dei giorni

*

tu non mi hai veduta
la macchia a lato
come schermo all’occhio

il corpo sovresposto
scontorna il bordo
e lo spazio smisura

dove avviene il legame
vortica al margine
la presenza duplice

sulla federa bianca
vuota al centro
quasi un’ombra s’addensa.

(dalla seconda sezione intitolata Adattamenti)

Italo Testa, Biometrie, Lecce, Manni, 2005 euro 10