Castanets ‘Cathedral’

(Asthmatic Kitty / Wide 2004)

Piccoli Howe Gelb crescono. Questo è il file under sotto cui va etichettato il giovane Raymond Raposa aka Castanets, anche se in verità è un tipo criptico e alquanto poco decifrabile. Giovanissima l’età ma già con un “cuore tutto nero” (membri dei Black Heart Procession infatti intervengono sul disco). Le sue canzoni figlie di Johnny Cash e del Dylan più cupo in realtà canzoni non sono, ma sembrano piuttosto accenni di esse, bozze (apparentemente) incomplete che spesso si risolvono in mesti e scheletrici soliloqui (No Light To Be Found , Three Days, Four Nights). As You Do, tra i momenti migliori del disco, dimostra che il ragazzo ci sa fare quando vuole, anche You Are The Blood, complice un sax melanconico, lascia il segno riportando alla mente la cura per il dolore dei Morphine. Peccato per la struttura e il tono monocorde omnipresente che alla lunga penalizzano l’album. Ok il minimalismo, ok il credo “meno è più”, ma quando ci si sottrae sino a dissolversi in spazi vuoti si pecca di presunzione. E questo indispettisce un poco. Perciò si attende il prossimo passo per capire fino a che punto il ragazzo vale.
Per ora si facciano sotto solo i fedelissimi di Will Oldham, Smog e dei Giant Sand più recenti.

Voto: 6

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