Ground Zero ‘Consume Red’

(ReR/Demos 2002)

Consume Red” è il primo cd della serie concettualmente denominata
‘Project consume’ ripropostaci integralmente sotto forma di preziose
ristampe da parte della beneamata ed attenta “Recommended”.
Quello di cui andiamo a parlare è il primo capitolo del progetto edito
inizialmente nel1996.
Va subito rimarcato come questo lavoro si riveli esser forse il più ostico
mai partorito da quella straordinaria macchina schiacciasassi che si sono rivelati
essere i Ground-Zero.
“Consume Red” è opera cupa, feroce e dissennata come mai più
si verificherà nella carriera dell’ ensemble nipponico.
Di un’ unico lungo brano si tratta che nel suo lento protrarsi per oltre 50
minuti si cimenta in diverse e sempre caustiche soluzioni.
La partenza è segnata da un’ affilata esecuzione di sax soprano che viene
riproposta in un loop tagliente sul quale vanno ad innestarsi minime variazioni
prodotte dal signor Otomo Yoshihide.
Quello che al principio sembra essere un passaggio Ayleriano sofferto
e reiterato dopo più o meno il decimo minuto comincia ad assumere i contorni
di un’ incubo vaporoso dal quale non sembra esserci via di fuga.
E’ una lenta e dolorosa immersione in un’ ambiente umido ed oscuro quella che
si compie in questa lunga introduzione dove il suono man mano che scorre il
tempo si fa sempre più affilato e chirurgico a scuotere nervi oramai
scoperti.
Si ha la stupefacente sensazione di star per assistere a qualcosa di rivelatorio
e definitivo, eppure nonostante l’ indicibile senso di oppressione che sembra
gravare su tutto, non si prova nessun tipo di timore e quindi si prosegue nell’
ascolto.
Quello che verrà possiede un forte aroma dei God più risoluti
come degli Skullflower più dissoluti.
In poche parole un noise fortemente doloroso che sembra attaccarsi direttamente
alle palle.
Una sorta di mal di denti se si vuole.
“Consume Red” è opera fortemente fiera e progressiva che
nell’ impatto acustico possiede la sua arma migliore rivelandosi in alcuni frangenti
quasi insostenibile nel suo caparbio utilizzo di soluzioni taglienti.
Sicuramente non un disco da sottofondo ma probabilmente la colonna sonora ideale
per la giornata del proprio licenziamento.
Il remake dell’ urlo di Godzilla.

Voto: 7

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