Oasis ‘Heathen Chemistry’

Danno un’impressione terribilmente sciatta. La stessa di chi tira sempre fuori lo stesso vestito per le occasioni ‘in’ (ne esistono ancora per loro tra l’altro?), la stessa di chi porta tutti i partner rimediati per umana pietà nello stesso ‘ristorantino’. Si sentono cool , si sentono giovani, tipi “a cui la sicumera sta come un cilindro ad un cafone arricchito” (anche i nuovi componenti la assumeranno presto per contratto).
E guarda caso da un po’ di tempo in qua (“Be Here Now” compreso o giù di lì) sfornano di volta in volta dischi da cestinare come pubblicità inaspettata nella buchetta della posta.
C’è davvero qualcuno in giro che voglia concedere parte della sua vita a studiare meticolosamente l’evoluzione del suono Oasis? Ha davvero senso l’espressione ‘nuovi Oasis’? Se sì… probabilmente questo qualcuno citerà Songbird come un sorprendente frammento folk … che so… dei Rolling Stones acustici (capatina incestuosa sull’altra sponda)… o magari verrà fuori che Little by Little è la prova di sperimentali deviazioni ‘american sound’- oriented dell’inglesissimo combo.
E poi… (magari guardandovi eccitato)… A Quick Peep? Non è un’inedito divertissment psiche-country-billy venuto dal futuro? E le zaffate di Jayhawks…o… Smithereens (!?!) che saltano fuori da She is Love?… eh?… eh?
Ma… fa sul serio questo? Ma allora volete dire che se entrassi in coma tutti comicerebbero a parlare del mio nuovo fascinoso atteggiamento taciturno senza battere ciglio?
Per quanto mi riguarda, se dovessi trovarmi al cospetto di un simile interlocutore, finirei ovviamente prima il mio drink, spegnerei il suo impianto hi-fi nei pressi di All in the Mind (tirando via la spina nel caso avessi difficoltà a trovare velocemente i pulsanti), gli direi che per un paio di euro potrei cantargli in anticipo Better Man senza averla ancora mai ascoltata prima e che Stop Crying your Heart Out potrebbe commuovere solo la pensionata del piano di sotto. Me ne andrei fischiettando le note di Songbird (mica male effettivamente!) e chiedendomi se nessuno dietro l’espressione inebetita sotto al palco abbia mai pensato: “Ma Liam non potrebbe inclinarsi anche dall’altra parte qualche volta quand’è di fronte al microfono?” Bah… ecco l’autobus…
Eppure la loro musica era così irresistibile tempo fa… (il resto del contesto invece insopportabile come in tutti i revival da sagra paesana ‘alternative’)…. così ammiccante… quel rockish sound venato di sottile psichedelia retrò… quel gusto senza tempo in fatto di songwriting…
“Oh… I know how you must feel Noel…”

Voto: 4

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