E’ con piacere che ritorno a parlare di Franco Fabbri, il musicologo che con i suoi libri mi ha fatto appassionare allo studio della Popular Music. L’occasione mi viene fornita dal suo nuovo libro intitolato ‘Il tempo di una canzone’ che fa il “paio ideale” con il precedente ‘Non è musica leggera’ di cui ho parlato qui. In questo volume vi sono raccolti saggi sulla Popular Music ai quali l’autore ha lavorato negli ultimi dieci anni fino ad oggi, e dei quali una rilevante parte scritti in altre lingue e mai tradotti in italiano. Così ci trovate studiati e approfonditi in maniera chiara coinvolgente, argomenti di carattere storico come la storia della Popular Music a Napoli e negli Usa, ricerche che analizzano il sound dei complessi Beat (o meglio Bitt) italiani, saggi che trattano la teoria dei generi musicali, approfondimenti sulla tecnologia dell’ascolto musicale, approfondimenti sulla musica per il cinema, e un interessantissimo saggio sulla Cooperativa L’Orchestra, cooperativa fondata negli anni Settanta da Fabbri insieme ad altri musicisti e operatori della musica: label discografica, associazione, organizzazione di concerti, esperienza di autogestione della propria identità artistica, che necessita, come scrive Fabbri, di ulteriori approfondimenti, che secondo me possono fornire spunti interessanti per poter interagire in questo complesso momento storico.
Ogni saggio presente nel libro fa due cose: interessa il lettore e apre ad altre ricerche, riflessioni, ragionamenti, anche grazie ad una rigorosa bibliografia finale. Meglio di così!
Link: Franco Fabbri, Il tempo di una canzione. Saggi sulla popular music, Milano, Edizioni Jaca Book, 2021
