Matteo Muntoni ‘Radio Luxembourg’

(Ticonzero 2020)

Era la seguitissima emittente pirata, che negli anni trenta,
ancorata in acque extraterritoriali per aggirare la legge inglese,
trasmetteva alla gioventù europea la nuova musica d’oltreoceano.
Senso di libertà e continua sorpresa dunque,
più o meno quello, che si respira nel terzo lavoro a suo nome,
del compositore, bassista, sound artist e insegnante, Matteo Muntoni.
Piccola raccolta di musiche assortite per un sestetto
(oltre l’autore, Marco Caredda, Stefano Vacca,
Michele Sanna
, Matteo Sedda, Andrea Sanna),
preparato, reattivo/creativo, che lungo un percorso di sette brani,
lambisce delizioso minimalismo (l’iniziale folktronica di On The
Moon
), fasi corali settanta (The Jellifish Dance), un
battito soul che potente tracima post (l’ottima Radio Luxembourg),
passa un silenzio (There’s No Time), illanguidisce tra sabbie
desertiche e poi si accende rock (The Man And The Journey), si
torce in un gioco colorato (Dust And Guitars) e chiude fra
spigoli cremisi con Werewolf Cricket. Al netto di qualche
patina di troppo che appesantisce, di tutto (fatto bene) e di più.

Voto: 7

Marco Carcasi

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