Giacomo Toni ‘Nafta’

(Brutture Moderne 2017)

Con il suo stile surreale e irriverente, Giacomo Toni pubblica il seguito dell’ottimo “Musica per ambulanze”, con piglio punk, benché del genere esploso quarant’anni fa ci sia ben poco, se non lo spirito. In altre parole in ‘Nafta’, l’artista romangolo miscela chitarre talienti, ma solo in A nessuno e in Cordone lo sbirro (molto crampsiana), tanto funk-r’n’b e ritmi boogie con pianoforte avendo in testa il rock’n’roll degli anni ’50 di Jerry Lee Lewis e la sfrontatezza del mai troppo rimpianto Roberto ‘Freak’ Antoni.
L’uso distorto del sax in Cugino motorio pasticca fa venire in mente quello di Steve MacKay degli Stooges, in un blues maledetto che ha l’incedere di quello dei Nick Cave & Bad Seeds più perversi e travolgenti. Con Ho perso la testa Toni, si lascia andare ad un rock’n’roll travolgente ed esplosivo, coniugando la Jon Spencer Blues Explosion e il primo Adriano Celentano.
Insomma con ‘Nafta’ è difficile stare fermi e non agitarsi al ritmo di tanto perverso e salutare rock’n’roll!

Voto: 8

Vittorio Lannutti

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