Törst ‘sensorium’


(Törst 2015)

Sintetizzato quel tanto che basta, soprattutto nella parte vocale – oscurata e robotica come venisse da un bot –, ‘Sensorium’ dei Törst – duo formato da Adriano Elia e Paolo Marcellini – ci fa entrare in atmosfere cupe e tuttavia colorate: uno dei pezzi si intitola lucidi, ma le sfumature sembrano slabbrate. Una specie di Caraibi sotto una coltre di smog (ascoltate agglomerato anonimo). L’anima dei pezzi è data dall’armonia e dai ritmi, quasi sempre verso 100bpm, quindi non è una produzione da far ballare, sono un po’ meno Notwist e un po’ più Duke of York che ho recensito tempo fa; sono piuttosto da “esperienza acustica” – e talvolta l’effetto ping pong stereo è fin troppo accentuato. Completa il prodotto una confezione elegante come uno scialle di Ferragamo, lisergica come in fondo è tutto l’album – bellissimi i dipinti di Laura Nazzaro e l’artwork di Sonia Ridolfini.

Voto: 7

Gianni Zen

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