Luigi Porto ‘Scimmie’

(Snowdonia 2014)

“L’apocalisse delle scimmie” di Scavolini. Ma Luigi ci tiene a precisare che è soprattutto un lavoro parallelo con vita propria. Effettivamente dovrebbe esser così per ogni colonna sonora, le musiche di Ennio Morricone o Riz Ortolani esistono ed emozionano anche senza immagini a supportarle, sono legate e nello stesso tempo slegate al contesto in un processo magico e difficile. E non è facile arrivare a quei punti alti. Purtroppo Luigi non li tocca, colpisce ma non rapisce, e per quanto mi arrivi il suo concetto interessante di nevrosi e schizofrenia non riesco a non pensare che anche nel caos ci sia bisogno di un filo rosso che colleghi vari mondi intensi ed oscuri. Così alcune melodie come Cecilia o la danza spinata, Le Vespe, Distaste II risultano lontane, sottotono e fuori contesto passando da sound sperimentali, grotteschi e rap. Ci sono dei momenti davvero belli e puri come Ouverture, lirica e tragica, Casal Bruciato che sembra appena uscita da ‘Twin Peaks’ e Distaste, electro ambient e vero punto di forza, ma non bastano. Spero di risentire Luigi sempre più schizofrenico ed elettronico ma non perso in troppi mondi diversi.

Voto: 6

Rachele Paganelli

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