Wadada Leo Smith ‘Ten Freedom Summers’

(Cuneiform 2012)

Il trombettista Wadada Leo Smith pubblica un’opera che costituisce la rievocazione storica del periodo più importante per la lotta per i diritti civili della popolazione afroamericana. Dieci anni che hanno segnato la storia dell’America dall’anno 1954, in cui la Corte Suprema decide di bandire la segregazione razziale nelle scuole pubbliche di tutto il paese, fino al 1964 anno in cui viene stilato il Civil Right Act. Accompagnato dal Golden Gate Quintet: il pianista Anthony Davis, il contrabbassista John Lindberg, i batteristi Pheeroan akLaff e Susie Ibarra, insieme al nonetto del Southwest Chamber Music, diretto da Jeff von der Schmidt, il nostro registra questo “monumento sonico” poco tempo dopo una premiere svoltasi nell’Ottobre del 2011 a Los Angeles. Dei 21 pezzi eseguiti quella sera 19 costituiscono la musica di questo box imperdibile che consegna ai posteri una mastodontica, epica e imprescindibile celebrazione in musica. Per avere ragione e per darne spiegazione completa di questo capolavoro sarebbe necessario un intero volume, in questa sede si prova a dare qualche indicazione di ascolto “percorribile”: dal primo brano Dred Scott: 1857 passando per Emmett Till: Defiant, Fearless, dedicato al giovane afroamericano torturato ed ucciso per aver parlato ad una donna bianca sposata, Smith riesce a trasporre in musica l’atmosfera e il pathos che il racconto di questo efferato atto di violenza provoca nell’ascoltatore. Andando avanti un altro esempio della perfetta integrazione della formazione e della potente capacità di comunicazione della musica si ha in Medgar Evers: A Love-Voice of a Thousand Year Journey For Liberty and Justice commissionato a Smith nel 1977 dal compositore violinista Leroy Jenkins e qui proposto, dove la musica si eleva potente, gli archi preparano il campo al basso ed agli altri strumenti per creare nella mente dell’ascoltatore il senso di smarrimento, di sofferenza quasi che il protagonista stesso fosse presente a raccontare il fatto. Ancora Rosa Parks and the Montgomery Bus Boycott, altro momento topico che racconta attraverso il pentagramma la lotta della giovane attivista, una fase di quiete che cresce potente, brace sotto la cenere. La chiusura del box viene affidata a Martin Luther King Jr: Memphis, the Prophecy, parole di speranza che, guardando la situazione attuale, ancora non può permettersi di morire.

Voto: 10

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