Traffic Lights Orchestra ‘Verde yellow rouge’


(Autoprodotto 2011)

I tre colori del titolo dell’esordio di questa eclettica band simboleggiano il suo approccio alla musica e alla politica. Nati quattro anni fa I TLO, dopo aver macinato un ep e tanti concerti hanno dato alle stampe il loro primo full leight nel quale si eprimono con blues, gospel, rock, raga e con diversi idiomi: italiano, occitano, francese ed inglese. I testi poi sono spesso molto impegnati e politicizzati.
Tra questi spiccano l’inquietante Le dictateur, la cui chitarra si avvicina al sound prodotto dal tocco inconfondibile di Marc Ribot, si tratta di una sinfonia in memoria della tragedia dell’11 settembre del 1973 quando la Cia contribuì alla presa del potere di Pinochet in quel Cile che aveva da poco eletto democraticamente Allende. Ha un sapore molto politico anche il blues rareffato di Italy dogs, dato che il titolo deriva da ‘Italy dogs valued more the blacks’, una frase scritta dagli immigrati che hanno giustamente protestato a Rosarno il 7 gennaio del 2010, quando gli abitanti del piccolo centro calabrese diedero il meglio di sé con la caccia all’immigrato.
Ha, invece, un sapore noir il raga rock della macabra danza Gazza ladra, mentre è chiarissimo il riferimento ai Black Heart Procession, ma meno cupi, di Last season.
Un disco godibile, che difetta sulla produzione, magari con un occhio esteno il gruppo avrebbe potuto smussare degli angoli, ma nel complesso promette molto bene.

Voto: 7

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