Should ‘Like a fire without sound’


(Words on Music / Self distribuzione 2011)

Non capita spesso di ascoltare un album degli Should, d’altronde i due componenti Marc e Tanya hanno una produzione artistica piuttosto sporadica, se consideriamo che ‘Like a Fire without Sound’ è il loro vero e proprio secondo album dopo ‘Feed Like Fishes’ che risale addirittura al 1998…
Fortunatamente, però, non molto è cambiato da allora, rimanendo intatta la qualità principale dei nostri: le linee vocali maschili e femminili che si uniscono gradevolissimamente. Il tappeto musicale è pop minimale, certamente, non a caso viene citato Brian Eno più e più volte. Io andrei qualche anno oltre e richiamerei anche le secche linee melodiche dei mai dimenticati Young Marble Giants, che fanno capolino per esempio in Slumberland.
La traccia che però sicuramente più colpisce è la delicatissima Broken, dove Marc Ostermeier canta praticamente da solo, accompagnato da lontani echi di se stesso: una fettina di pop ricercata e, ciò nonostante, pronta per la radio. A volte la mente vaga verso i lontani ma mai dimenticati Ivy e, perché no, anche i Radio Dept. (specie per la strumentale Always Returning), anche se siamo su un piano sicuramente diverso. La chiusura viene affidata a un sorprendente tocco gospel, la notevolissima The Great Pretend.
Insomma, ‘Like a Fire Without Sound’ è un altro capitolo splendido nella discografia dei nostri, minimal-pop di qualità, malinconico al punto giusto, ma ricercato quel che basta per stamparvi un sorriso che durerà tutta la giornata.

Voto: 8

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