Jason Robinson ‘Cerberus Reigning’

(Accretions 2010)

Possente improvvisazione fiatistica.
Sax, flauto e
computer.
Dove l’utilizzo del software, stira ed amplia, la gamma
di tonalità espressive.
Dal grottesco al dronante
(l’apertura superlativa, Broken Seals).
Registrato in tempo
reale, nessun overdubs ne edit successivo.
Secondo capitolo, della
personale trilogia di lavori solisti, “Cerberus Reigning”,
è più che riuscito.
Jason Robinson
(conosciuto ai più, per il suo esser co-leads, negli ottimi
Cosmologic), ipotizza una visione, dove elementi Sun Ra,
Evan Parker e Ayler, si assommano, a distorsive
sequenze, elettroacustico/digitali.
Impasto esotico e potente, in
bilico fra subdole introspezioni cameristiche (dove il flauto alto è
protagonista), furenti rasoiate acustiche (la bollente Cerberus
Reigning
), ed ampie distese luce/drone.
Ribollente e
metropolitano, “Cerberus Reigning”, si accosta più
di una volta (idealmente), al magma di Steve Mackay, in
“Michigan And Arcturus” del 2006.
Ma anche
strategicamente obliquo, nel rappresentare la realtà
circostante.
Serpentine Gaze, Among Goliaths, i
Residents alle prese con la pioggia.
Rising Tide For
Humanity
poi, fra le più intense invocazioni udite di
recente.
Un’espressione colta e ribollente; dal forte impatto
emotivo.
Consigliatissimo!

Voto: 8

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