Upsilon Acrux ‘Radian Futura’


(Cuneiform/Ird 2009)

Nuovo album per gli ormai veterani Upsilon Acrux, band californiana giunta alla sesta release in oltre 10 anni di carriera. La singolare miscela del quintetto torna ad allietare le orecchie degli amanti tanto del prog anni ’70 (con echi crimsoniani ben evidenti) quanto quelli del math-rock degli ultimi anni, a-là Don Caballero-Battles per intenderci.

Mix alquanto strano, per un sound che ne esce fuori assai denso e stratificato. Ritmi marziali, linee melodiche che si intrecciano e si raggomitolano tra tensioni furibonde e robotiche sono i tratti che caratterizzano questo album, granitico e picchiettante.

Il vertice dell’album è senza’altro il maestoso affresco Trasparent Seas, suite di 28 minuti (in un intervista il chitarrista e compositore Paul Lai l’ha paragonata, per complessità, a “La Ricerca del Tempo Perduto” di Proust) nella quale i cinque mettono dentro tutti i loro virtuosismi incandescenti in una cavalcata delirante che tra accelerate soniche, pause lisergiche ed affondi grumosi. Singolare poi la traccia di chiusura del disco, The Infinitesimal Fractions of Ping & Pong, che affoga il free jazz in droni ambient-electro, per un minuto poco più di chill-out sperimentale che forse indica futuri sviluppi della band in questa direzione.

Meno poggiato sulla dimensione jazz rispetto ai precedenti lavori, “Radian Futura” è il colpo battuto da una band in piena salute. Un ascolto piacevole che potrebbe far incontrare due diverse generazioni di avant-rocker.

Voto: 7

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