Christopher Campbell ‘Sound the all-clear’

(Innova 2010)

Di dischi come questi non ne troverete tanti in giro. Innanzitutto, perché qui non si tratta solo di musica, ma anche di immagini, pensieri, suggestioni, meditazioni, di cui i vari brani tracimano. Composizioni che sono interpretabili come collages, in cui fanno ingresso suoni, rumori, frammenti melodici, fraseggi ripetuti ipnoticamente, momenti di stasi in cui la mente galleggia libera, e, per associazioni spontanee, luce e ombra, colori e chiaroscuri; il tutto sospeso in un’atmosfera magica ma non dispersiva. Le note di copertina costituiscono una guida biografico-letteraria che, al pari di molta arte contemporanea, va considerata parte integrante dell’opera. Come tutti questi elementi così disparati trovino la giusta collocazione, non eccedano mai la misura, si alternino con calibrato tempismo, è cosa che non si può spiegare, ma solo percepire internamente, man mano che ci si lascia trascinare dalla musica fluida di Christopher Campbell.

Voto: 7

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