Fudosatellite ‘Primitive’

(Uk Division Records /Alkemist Fanatix Europe/ Andromeda Distribuzioni 2009)

I toscani Fudosatellite ci salutano con la manina da Arezzo ma decidono di non sorriderci, perché loro sono taglienti, sono post-stoner, sono post nu, sono post e telegrafi, sono post qualcosa. Insomma dai, è post, è tagliente, le chitarre sono grasse, la batteria aulente e la musica ricca.
Ok, non è il mio voler essere eccessivamente polemico con i Fudosatellite, anzi, ritengo che facciano il loro lavoro piuttosto bene. Perlomeno se consideriamo il lavoro di una band quello di tenerci l’attenzione minimamente sveglia per 44 minuti e darci giusto un paio di contentini. Memorabile non è proprio un aggettivo che accosterei a ‘Primitive’.
L’unico momento che metterei da parte per il futuro penso sia The Higher Truth, un po’ Les Savy Fav un po’ Queens of the Stone Age (what else?), spinge e picchia nel modo giusto e perlomeno riesce nel non facile intento di farsi ricordare e riconoscere. Cosa che riesce anche, pur se in misura minore, all’iniziale A great fall.
Buona, come sempre, la produzione di Paolucci (Ale), già al lavoro con altri nomi italiani più o meno degni di nota e strepitoso il booklet in cui i nostri decidono che l’immagine ha sempre la meglio su tutto, presentandoci in camicia e cravatta, con bottone sbottonato che fa sempre figo. Post-figo. Nu-figo. Quello che vi pare.
Insomma, bravi, per carità, ma ogni tanto, almeno sul supporto argenteo, la sostanza ci vuole.

Voto: 6

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