Rialto Roma News

Mercoledì 16 Settembre ore 17.30, Teatro India‏ – Via Luigi Pierantoni, 6 (Lungotevere dei Papareschi) – Roma. Tavola rotonda: LA CULTURA INDIPENDENTE NON SI ARRESTA: IL “SAPER FARE” DEL RIALTO, MODELLO DI CULTURA SENZA SPRECHI. Click Per Infos.

mercoledì 16 settembre 2009 ore 17.30
presso Teatro India – Via Luigi Pierantoni, 6 (Lungotevere dei Papareschi) Roma
tavola rotonda
LA CULTURA INDIPENDENTE NON SI ARRESTA:
IL “SAPER FARE” DEL RIALTO, MODELLO DI CULTURA SENZA SPRECHI

 

ne discutono: Fabrizio Arcuri (Short Theatre), Luigi Tamborrino (Rialto), Umberto Croppi (ass. Cultura Comune di Roma), Giulia Rodano (ass. Cultura Regione Lazio), Cecilia D’Elia (ass. cultura Provincia di Roma), Fabrizio Grifasi ( Di rettore Roma Europa Festival), Massimo Paganelli (direttore Armunia, Castiglioncello), Eduardo Cicelyn (Direttore Madre Napoli), Giovanni Russo Spena (PRC), Goffredo Fofi (Direttore Lo Straniero), Citto Maselli (Regista), Vincenzo Vita (senatore Pd), Sandro Medici (Presidente X Municipio), Luciano Lanna (direttore del Secolo d’Italia).
Contributo video: Rodrigo Garcia (regista, Argentina).
Dal 28 luglio 2009 quasi tutti gli spazi legittimamente assegnati dal Comune di Roma all’Associazione Rialtoccupato sono sotto sequestro probatorio e preventivo.

Nel corso di 10 anni di attività il Rialto ha accolto una quantità enorm e di artisti, che hanno messo in scena spettacoli, video proiezioni, arte contemporanea e concerti (Soltanto considerando l’attività teatrale, il Rialto ha ospitato un numero di compagnie tre volte superiore a quelle presentate mediamente dai teatri istituzionali).

Tutto questo è stato possibile grazie a un modello che non è mai dipeso dai finanziamenti pubblici o privati, un sistema di auto-finanziamento che ha consentito di dare continuità ai progetti artistici nella più totale indipendenza artistica e di pensiero. Un modello di economia alternativa da anni sperimentato in tutte le realtà indipendenti, che oggi si vuole additare a mera attività di commercio abusivo.

Un esempio di auto-produzione che, in altre parti del mondo, sarebbe preso a modello e che da noi, a quanto pare, si cerca di contrastare in ogni modo. Allora ci si chiede se esista ancora la possibilità di produrre cultura indipendente, quali siano i margini di agibilità per la sperimentazione e l’innovazione, quale diritto di cittadinanza vi sia per le contemporanee forme di trasmissione emozionale quando esprimono critica sociale..