Kepsah ‘Ivré’

(Autoproduzione 2009)

«Kepsah come elevazione personale e collettiva dell’animo, veicolata in questo caso dalla musica, concetti e fluidi che prendono forme colori e contorni attraverso la democratizzazione sonora, ogni genere influisce e confluisce nel calderone capace di scaturire in un tutt’uno coinvolgente ed emotivamente trascinante. Quattro teste e cervelli, otto mani e piedi fusi in unico inquietante golem sonoro». Questo è quanto i quattro Kepsah (Sebastiano Martinelli, Michael Pancher, Mario Agostini e Frank Paganini) hanno scritto sul loro MySpace per spiegare a chi si avvicinasse alla loro musica le radici ed il significato del loro progetto musicale.
Peccato che una simile accozzaglia di parole oltre che essere assolutamente incomprensibile sia anche un terribile spreco di tempo ed energie. Per descrivere la musica del quartetto di Mezzocorona (Trento), bastano due nomi: Massimo Volume e CCCP. E questo la dice lunga sull’originalità del progetto. Ipnotiche litanie pseudo psichedeliche squarciate da esplosioni punk-hardcore, con la voce del cantante che declama i propri versi alla maniera talvolta di un Ferretti (ma senza la furia disperata) talvolta di un Clementi (ma senza la pensosa consapevolezza esistenziale): questa è la musica dei Kepsah. Cos’altro aggiungere, dunque? Se siete ossessionati da certe sonorità indie del recente (e glorioso) passato musicale italiano, il giochetto dei quattro trentini potrà pure divertirvi. Se, invece, cercate una boccata d’aria nuova, evitate il disco come la peste. Ascoltatore avvisato…

Ps: nel comunicato stampa fornito dalla band leggiamo di un cambio di line up. Tale Davide sarebbe infatti subentrato al precedente bassista. Peccato che né nelle press note, né sul sito web, né sul disco sia indicato con precisione il nome del sostituito…

Voto: 4

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