Franz Ferdinand ‘Tonight: Franz Ferdinand’

(Domino/Self 2009)

L’attacco è da brivido: tre bombe di rock danzereccio come Ulysses, Turn It On e No You Girls, in cui la lezione dei grandi Talking Heads primo periodo viene rielaborata in chiave decisamente più personale di quanto Kapranos e soci non avessero fatto nei primi due album. Spiacerà ai detrattori, ma i Franz Ferdinand, con questo “Tonight: Franz Ferdinand”, dimostrano di aver raggiungo una maturità ed una padronanza compositivo/esecutiva tale per cui si può dire che abbiano finalmente trovato un loro sound: come definire se non “immediatamente riconoscibile” quel mix funky/rock fatto di robuste schitarrate ed avvolgenti linee di basso (per non parlare della voce di Alex Kapranos) che anche stavolta caratterizza buona parte delle tracks dell’LP?
Le partiture, dunque, tradiscono sempre quella passione per il funky, la disco, il rock e l’elettronica che aveva guidato i nostri alla scrittura dei primi due lavori. Per rendersene conto, basta ascoltare (oltre alla già citata triade iniziale) la disco/funk di Live Alone, Bite Hard, che parte tranquilla, quasi sottotono, per poi trasformarsi nella solita irresistibile cavalcata, con intriganti incroci di sinth e chitarre elettriche; o ancora, What She Came For, con le sue sei corde robuste (che nel finale si lanciano in una ruggente accelerazione) ed il ritornello corale, la funkeggiante Can’t Stop Feeling o la lunga Lucid Dreams (che vanta una bella coda elettronica).
Se, come si evince, l’approccio dominante è quello di un rock da dancefloor, non manca qualche sorpresa (del resto, anche il precedente “You Could Have It So Much Better” conteneva un paio di ballad – in effetti, non imprescindibili…). Vanno citate al riguardo la delicata Send Him Away, la più cupa Twilight Omens, la meditativa Dream Again e il folk acustico di Katerine Kiss Me – brani che a tratti causano qualche caduta di tensione nell’economia del disco, nonostante la loro buona fattura.
Ad ogni modo, “Tonight: Franz Ferdinand” è un’ottima prova, soprattutto considerando il fatto che il terzo disco oggigiorno non è impresa facile per nessuno. Che i Kapranos e compagni siano davvero destinati, come dichiarò Bono qualche tempo fa, a diventare la più grande rock band del pianeta?

Voto: 8

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