A Restful Respite ‘Danzare nel Delirio delle Balere’ CD-R

(Autoproduzione 2007)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13. I 13 secondi di silenzio di ** costituiscono l’intro di questo EP e fanno da premessa alle atmosfere elettronico-nevrotiche di “Inerte nell’erba” che, per l’uso del parlato e per l’uso di parole poetiche pronunciate in italico idioma (scelta sempre coraggiosa), ci fa pensare vagamente ad un bar di Milano chiamato Bar La Muerte e frequentato da Bachi da Pietra. Ma non lasciatevi fuorviare, ascoltando le rimanenti tre tracce, notiamo come siano altre le effettive linee guida del giovanissimo Leonardo Carlacchiani. Ah scusate, ve lo presento: Leonardo Carlacchiani aka A Restful Respite aka Cheilofago (altro suo progetto solista di elettronica, ma più “liquida”) aka il batterista degli “estremi” Gomorra Beach (gruppo civitanovese di matrice noise-industriale-sperimentale) e dei Diplodocus (lui e il chitarrista dei Gomorra in un progetto di chiara ispirazione Sunnica))). Bene, presentazioni fatte, torniamo a noi: dicevo che sono altre le influenze di Leonardo ed esattamente penso a tutta quella elettronica disturbante e “neuropatologica” (Nautical Almanac, Hair Police, Yellow Swans…) che vede nei Wolf Eyes il proprio rappresentante principale (anche se lui mi ha svelato che la propria musa potrebbero essere gli adorati Khanate, io rimango della convinzione che Dilloway, Olson e Young rimangano i referenti principali di questo progetto). Atmosfere tesissime, “crescendo” rumoristici che sfociano in violente esplosioni di urla disperate, frustrate, oscuramente primordiali. Il Re Uomo D’Oro : un campo assiepato di locuste elettriche dove scorazza un calabrone impazzito ma in realtà il campo era il cervello di un ossessivo-compulsivo che poi si mette a gridare e non la finisce e non trova pace (ok, la smetto con le droghe sintetiche). Ascoltare “Battaglia e le sue figlie” (la migliore secondo me ma non la descrivo, vi lascio la sorpresa) è come leggere una didascalia di questo riuscitissimo “Danzare nel Delirio delle Balere” che torna ciclicamente a chiudersi con un parlato, un meritato riposo dopo la terribile, purificatrice catarsi: Al tramonto, la tregua. Concludo dicendo che l’EP è stato autoprodotto o meglio prodotto dalla microetichetta di Leonardo: Porcu Plasticu Rec. (vd.link sotto) e che sicuramente non posso dire che l’originalità sia la prerogativa primaria di questo lavoro ma una cosa è certa: la qualità c’è, e pure tanta, e dato che parliamo di un ragazzo che non ha superato ancora i 20 anni, c’è di che essere fiduciosi in un radioso futuro.

Voto: 10

Link correlati:myspace.com/porcuplasticu