(Produzione propria 2006)
I Metropolis non ci tengono molto a pubblicizzare le loro identità, la loro provenienza. Propongono un rock’n’roll chiassoso ed apparentemente rozzo (il lungo brano conclusivo Tiemedown dimostra una certa perizia strumentale, con l’intrusione di un violoncello arabeggiante), come da sperimentato copione: nove brani perlopiù dal cantato sguaiato alla Mick Jagger/Iggy Pop e dalle chitarre che si adeguano alla situazione. Qualche pezzo ha dei numeri: l’iniziale, risonante Putupafight, la funky Frommyheadtomyfeet, la stoogesiana Dangerousground (i titoli li battono così); comunque, il meglio dovrebbero darlo nelle occasioni ad alto tasso alcolico, con gli ascoltatori a livello del pavimento e il cantante attaccato agli amplificatori.
Voto: 6
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